SIENA. “Già da alcuni giorni in città si respira un’aria diversa. E’ l’aria, unica al mondo, che preannuncia la nostra Festa. Siena si fa bella, per un nuovo Palio che comincia”. Con queste parole il sindaco Franco Ceccuzzi ha aperto l’intervento di presentazione del Drappellone del Palio del 16 agosto 2011, realizzato dall’artista senese Francesco Carone.
“E’ il secondo Palio – ha detto Ceccuzzi – che mi appresto a vivere da sindaco. Ad emozioni come queste, per fortuna, non ci si abitua e, se la Carriera di Provenzano resterà nel mio cuore come quella del “battesimo” da primo cittadino, oggi vivo questo secondo atto della Festa con un’esperienza alle spalle e la consapevolezza che ogni Palio ha la sua storia e, per questo, necessita da tutti noi, in quanto spettatori e al contempo protagonisti della Festa, la maturità per affrontare ogni variabile ed ogni imprevisto”.
Il Palio è capace di adattarsi ai nostri tempi “In questi primi mesi di mandato – ha sottolineato Ceccuzzi – e nelle settimane che hanno seguito il Palio di luglio, non si è mai fermato il lavoro per cercare di mettere in atto una serie di piccoli ma importanti arricchimenti, che traggono legittimità e coerenza dalla storia plurisecolare della nostra Festa. E’ il Palio che è capace di adattarsi ai nostri tempi e ci fa prendere coscienza che è maturo il tempo di introdurre cambiamenti, ed è proprio il Palio che non ci consente di arrivare in ritardo perché se non si coglie l’attimo non si arriva a tutelare la nostra Festa al massimo delle nostre possibilità. Quando le nuove esigenze non vengono recepite tempestivamente, si corre il rischio che vengano introdotte troppo al ridosso di una carriera, ma quando è così non ci sono alternative. Il tempo perduto non si recupera gradualmente, perché ti presenta il conto tutto insieme”.
Respingere tutte le ingerenze esterne che violano l’intimità del Palio “Siamo disponibili – ha detto il sindaco – a confrontarci con tutti e rispettare opinioni diverse, ma a respingere con feroce e lucida determinazione, tutte quelle ingerenze esterne che volessero violare l’intimità del Palio. Un fenomeno, che ha attraversato così tanti secoli, è stato capace di autoregolarsi ed ogni intrusione ne metterebbe a rischio i suoi delicati meccanismi. Voglio ringraziare tutte le Contrade che, ancora una volta, hanno dimostrato di essere “in Campo in lotta e al di fuori sorelle” per la collaborazione con la quale hanno sostenuto il Comune nel Palio di luglio. E’ grazie al lavoro di tutti, Comune, Magistrato delle Contrade; Comitato Amici del Palio; Consorzio per la Tutela del Palio e Commissione del Masgalano che abbiamo raggiunto importanti risultati per quanto riguarda la sicurezza in pista, riducendo al minimo le invasioni prima dello scoppio del mortaretto e le presenze improprie. Un risultato per il quale lavoriamo anche in vista del Palio di agosto. Questa, che è la giusta tensione, deve durare per tutto l’anno, non solo prima di una Carriera, ma dovrà vederci operosi con entusiasmo, passione ed intelligenza durante l’inverno, perché dovremo riflettere, con grande accortezza, ma anche senza troppi indugi, coniugando delicatezza e tempestività, sul protocollo equino e sul regolamento del Palio. Noi siamo sempre stati capaci di autoregolarci e di essere ‘avanti’ a tutti. Sono gli altri che tentano di copiarci, invidiosi della nostra unicità. Siena è la città in cui la cultura del cavallo ha raggiunto dimensioni di massa. Un amore e una conoscenza del mondo equino che si diffonde dai bambini fino agli anziani. Si investono risorse pubbliche e private, si innovano tecniche di addestramento e si fa uso delle tecnologie più avanzate per il benessere animale. Chi non vede, non vuol vedere”.
La notte del 16 agosto sarà illuminata da questo drappellone bianco “Il Palio – ha proseguito Ceccuzzi – non è una corsa di cavalli e non può scivolare verso il mondo dell’ippica, ma deve essere letto con più chiavi interpretative: quella antropologica, storica, culturale e sociale. Per questo esercita un’attrazione mondiale incontenibile, ed è il nostro modo di viverlo che lo rende tale. Ma il Palio è davvero molto di più di questo, è mistero, fascino, bellezza. Bellezza come quella che caratterizza il Palio di Francesco Carone. La notte del 16 agosto sarà illuminata da questo drappellone bianco. Un bianco che ci ricorda le statue antiche e la scultura di cui Carone è Maestro, un bianco carico di simboli e di significati nascosti che stuzzicano ancora di più la nostra mente e il nostro cuore di contradaioli, predisposti, per natura, al sogno e all’immaginazione. Realizzare un drappellone è una sfida complessa per un artista, che si complica ulteriormente se l’artista è un senese, innamorato della sua città e contradaiolo appassionato. Su Carone, poi, gravava il peso di Duccio di Buoninsegna e della sua Maestà, alla cui deposizione in Duomo, il 9 giugno 1311, è dedicato questo Palio. Carone non ha deluso le attese ed è riuscito a rendere leggero il peso della sfida regalandoci questa opera d’arte che, difficilmente, potrà essere dimenticata. Sono talmente tanti i segni e i simboli nascosti nel drappellone, che servirà tempo e pazienza per decifrarne ogni particolare. Ed è proprio questa pazienza, a mio avviso, il significato più profondo di questo Drappellone, che ci insegna che, per amare davvero, bisogna vedere da vicino le cose, studiarle e guardarle con attenzione per comprenderle ed averle a cuore. Questi – ha concluso Ceccuzzi – sono i giorni della gioia, del divertimento e della speranza. Sono momenti da vivere con pienezza, entusiasmo e con la consapevolezza di essere protagonisti di un mistero straordinario che ci nutre e ci avvolge, e che coinvolge le radici del nostro popolo e della nostra città.
(Foto Corrado De Serio)