FIRENZE. Il dibattito in Regione sullo sfruttamento dell'energia geotermica in Amiata continua senza sosta all'indomani della consegna della ricerca effettata dall'Università di Siena sulle conseguenze della geotermia sull'ambiente. All'incontro di oggi (18 ottobre) a Piancastagnaio si è fatto il punto sull'apporto dato dalla scienza e sulle paure che restano tra i residenti dell'Amiata.
"La geotermia è una delle più importanti criticità della Toscana, ma anche una questione da governare in modo corretto e condiviso. Lo studio dell’università di Siena su geotermia e acquifero dell’Amiata è un lavoro su cui d’ora in poi dovrà basarsi il nostro compito, anche se non si tratta di verità inconfutabili e la comunità scientifica ha espresso valutazioni differenti attraverso studi di altrettanta qualità e profondità". A rilasciare questa dichiarazione è l'assessore regionale alle risorse idriche e alla difesa del suolo, Marco Betti.
L’assessore Betti, rivolgendosi agli abitanti dell’Amiata, assicura che seguirà passo per passo ogni contributo, ogni osservazione, ogni richiesta, ogni momento di confronto e che la Regione darà come sempre un contributo fondamentale per governare nel modo corretto e condiviso anche le questioni più delicate.
Betti ricorda che nella prossima primavera sarà operativo un piezometro che darà risposte ce rte sulla situazione della falda.
"Il processo partecipativo sullo studio sulla geotermia e l’acquifero dell’Amiata che abbiamo commissionato all’Università di Siena è appena cominciato e già c’è chi protesta". Questa, invece, è l'opinione di Anna Rita Bramerini, che replica alle affermazioni fatte dai verdi toscani, poco convinti di quanto emerso dallo studio senese.
"Prima – prosegue l’assessore Bramerini – parlano di parodia della democrazia partecipata, poi aggiungono che dovevano essere gli enti locali a definire i criteri della
ricerca. Si tratta di un’affermazione che non condivido, visto che l’affidamento dell’incarico prevedeva che l’Università di Siena sottoponesse a verifica i contenuti dello studio e delle affermazioni della società Edra. Altro non c’era da fare, se non dare ai ricercatori la massima libertà di ricerca e indagine e la più ampia libertà. Grave sarebbe stato invece se chiunque avesse voluto mettere paletti al loro studio. Adesso gli scienziati possono liberamente sottoporre a verifiche un lavoro scientifico condotto senza limitazioni di sorta. Quanto alla partecipazione, noi abbiamo scelto di coinvolgere direttamente i cittadini, i tecnici, gli scienziati e di mettere tutti sullo stesso piano, fornendo il massimo delle informazioni possibili, tanto che presto lo studio sarà pubblicato integralmente sul sito della Regione Toscana e chiunque potrà
leggerlo".
L’assessore aggiunge che quella di oggi a Piancastagnaio è la prima presentazione pubblica e che ci sarà tutto il tempo per un confronto serio e approfondito con tutti i soggetti interessati. Tre giorni fa lo studio è stato presentato a Firenze agli amministratori locali, poi è stata la volta del tavolo tecnico scientifico (che continuerà a lavorare su questo) e oggi della popolazione amiatina. Altre presentazioni pubbliche seguiranno e saranno possibili confronti e dibattiti a vari livelli.
"Quanto al protocollo firmato con gli enti locali – conclude Anna Rita Bramerini – è un passaggio attuativo dell’intesa condivisa da tutte le forze politiche, meno che dai Verdi che si sono astenuti in giunta regionale, e che prevede la ripartizione dei fondi e l’istituzione dell’osservatorio sulla geotermia, ma non ha alcuna implicazione nè sullo studio, nè sul processo partecipativo in atto, in quanto nulla aggiunge a quanto scritto nel protocollo del dicembre 2007. Quanto alle "grida", concordo con le forze della sinistra senese: questo è il momento dello studio e dell’approfondimento e non delle urla. Per dirla con Fellini: se tutti facessimo un pò più di silenzio, forse potremmo capirci meglio. Oggi parlano gli scienziati e noi siamo con i cittadini e con gli amministratori pubblici ad ascoltarli".
"La geotermia è una delle più importanti criticità della Toscana, ma anche una questione da governare in modo corretto e condiviso. Lo studio dell’università di Siena su geotermia e acquifero dell’Amiata è un lavoro su cui d’ora in poi dovrà basarsi il nostro compito, anche se non si tratta di verità inconfutabili e la comunità scientifica ha espresso valutazioni differenti attraverso studi di altrettanta qualità e profondità". A rilasciare questa dichiarazione è l'assessore regionale alle risorse idriche e alla difesa del suolo, Marco Betti.
L’assessore Betti, rivolgendosi agli abitanti dell’Amiata, assicura che seguirà passo per passo ogni contributo, ogni osservazione, ogni richiesta, ogni momento di confronto e che la Regione darà come sempre un contributo fondamentale per governare nel modo corretto e condiviso anche le questioni più delicate.
Betti ricorda che nella prossima primavera sarà operativo un piezometro che darà risposte ce rte sulla situazione della falda.
"Il processo partecipativo sullo studio sulla geotermia e l’acquifero dell’Amiata che abbiamo commissionato all’Università di Siena è appena cominciato e già c’è chi protesta". Questa, invece, è l'opinione di Anna Rita Bramerini, che replica alle affermazioni fatte dai verdi toscani, poco convinti di quanto emerso dallo studio senese.
"Prima – prosegue l’assessore Bramerini – parlano di parodia della democrazia partecipata, poi aggiungono che dovevano essere gli enti locali a definire i criteri della
ricerca. Si tratta di un’affermazione che non condivido, visto che l’affidamento dell’incarico prevedeva che l’Università di Siena sottoponesse a verifica i contenuti dello studio e delle affermazioni della società Edra. Altro non c’era da fare, se non dare ai ricercatori la massima libertà di ricerca e indagine e la più ampia libertà. Grave sarebbe stato invece se chiunque avesse voluto mettere paletti al loro studio. Adesso gli scienziati possono liberamente sottoporre a verifiche un lavoro scientifico condotto senza limitazioni di sorta. Quanto alla partecipazione, noi abbiamo scelto di coinvolgere direttamente i cittadini, i tecnici, gli scienziati e di mettere tutti sullo stesso piano, fornendo il massimo delle informazioni possibili, tanto che presto lo studio sarà pubblicato integralmente sul sito della Regione Toscana e chiunque potrà
leggerlo".
L’assessore aggiunge che quella di oggi a Piancastagnaio è la prima presentazione pubblica e che ci sarà tutto il tempo per un confronto serio e approfondito con tutti i soggetti interessati. Tre giorni fa lo studio è stato presentato a Firenze agli amministratori locali, poi è stata la volta del tavolo tecnico scientifico (che continuerà a lavorare su questo) e oggi della popolazione amiatina. Altre presentazioni pubbliche seguiranno e saranno possibili confronti e dibattiti a vari livelli.
"Quanto al protocollo firmato con gli enti locali – conclude Anna Rita Bramerini – è un passaggio attuativo dell’intesa condivisa da tutte le forze politiche, meno che dai Verdi che si sono astenuti in giunta regionale, e che prevede la ripartizione dei fondi e l’istituzione dell’osservatorio sulla geotermia, ma non ha alcuna implicazione nè sullo studio, nè sul processo partecipativo in atto, in quanto nulla aggiunge a quanto scritto nel protocollo del dicembre 2007. Quanto alle "grida", concordo con le forze della sinistra senese: questo è il momento dello studio e dell’approfondimento e non delle urla. Per dirla con Fellini: se tutti facessimo un pò più di silenzio, forse potremmo capirci meglio. Oggi parlano gli scienziati e noi siamo con i cittadini e con gli amministratori pubblici ad ascoltarli".