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SIENA. In questi giorni il Consiglio regionale della Toscana sta discutendo il Testo unico sull’immigrazione, una legge che dovrà riassumere e riordinare le disposizioni già presenti in materia e rivolgersi alle amministrazioni locali per offrire strumenti e opportunità sulla gestione del tema. Dall’Arci di Siena parte un appello rivolto a tutti i consiglieri regionali del centrosinistra e, in particolare, ai consiglieri eletti nel collegio senese, affinchè si utilizzino tutti gli strumenti istituzionali e politici per procedere alla rapida approvazione della legge e per vincere questa battaglia, in primo luogo culturale.
“L’Arci di Siena – si legge nell’appello – considera positivamente sia i contenuti che questa legge esprime che la tenacia e la convinzione con cui la maggioranza che governa la regione sta difendendo tali contenuti. Si tratta di un provvedimento fortemente innovativo, che ha soprattutto il senso di favorire l’integrazione positiva di quei tanti stranieri che vivono in Toscana. Qualche esempio? L’insegnamento della lingua e della cultura italiana; il tener conto dei titoli professionali dei Paesi di provenienza; l’attenzione ai richiedenti asilo, alle vittime di tratta e ai minori; la prevenzione delle mutilazioni genitali femminili e molto altro ancora. Si riconoscono, inoltre, agli stranieri temporaneamente presenti nella nostra Regione, i diritti elementari che la Carta dell’Onu e la nostra Costituzione riconoscono a qualunque essere umano: l’accesso alle mense, ai luoghi di accoglienza, all’assistenza sanitaria per le vaccinazioni e per qualsiasi altro tipo di malattia”.
“Per tutti questi motivi – continua l’appello – il Testo Unico sull’immigrazione è, prima di tutto, un provvedimento significativo dal punto di vista della giustizia sociale e dello sviluppo della partecipazione e democrazia, ma anche un impegno concreto verso le persone straniere che vengono ad abitare nel nostro territorio e che vengono ad integrare e a rinnovare la nostra convivenza. Il centrodestra, che sta osteggiando in maniera massiccia l’approvazione della legge, vorrebbe etichettare tout court gli stranieri sprovvisti di regolare permesso di soggiorno come “delinquenti”; proteggersi dallo straniero alzando barriere inverosimili quanto paradossali; invocare discriminazioni quotidiane e incrementare scientemente le paure dei cittadini. Questo è un atto irresponsabile, che rischia di produrre ulteriori rancori e conflitti sociali e che fa da leva all’odio tra le categorie “dei penultimi contro gli ultimi”. Queste sono idee che non hanno speranze e, quindi, nemmeno futuro”.
“Come Arci – chiude l’appello – siamo convinti che il pluralismo e la diversità siano una ricchezza e che la repressione rigorosa dell’illegalità e della criminalità possa e debba convivere con pratiche sociali ispirate al riconoscimento dei diritti, alla solidarietà e all’uguaglianza. Sono queste le politiche che servono a perseguire una reale ‘sicurezza’ per tutti i cittadini. Sarebbe bello che la Toscana, il primo Stato ad abolire la pena di morte nel 1786, diventasse anche il primo territorio che dà un bella lezione di civiltà a questa Italia. In questo momento ce n’è davvero bisogno. Per questi motivi, anche l’Arci di Siena fa appello a tutti i consiglieri regionali del centrosinistra e, in particolare, ai consiglieri eletti nel collegio senese, affinchè si utilizzino tutti gli strumenti istituzionali e politici per procedere alla rapida approvazione della legge e per vincere questa battaglia, in primo luogo culturale”.