MONTALCINO. Se ne discute da mesi, ormai. Da quando, nel settembre scorso, Biondi Santi aprì alla possibilità di modificare il disciplinare per il Rosso di Montalcino. Ma sul Brunello, uno dei produttori più noti del prezioso nettare, non aveva dubbi: nessun cambiamento.
Il dibattito, comunque, non si è mai spento e, oggi (27 ottobre) alle 17,00 i soci del Consorzio del Brunello di Montalcino si sono riuniti in assemblea proprio per discutere del disciplinare DOCG Brunello di Montalcino e delle sue eventuali modifiche.
Dalla seduta scaturirà la decisione di mantenere la produzione del Brunello nella purezza del vitigno Sangiovese (100 per cento) o di lasciare spazio a piccole quantità di altro vitigno autoctono.
L’assemblea, i cui lavori potrebbero proseguire fino a tarda sera, dovrebbe discutere anche dell’eventuale modifica del disciplinare per la produzione del Rosso di Montalcino e dell’eventuale creazione di un nuovo disciplinare Docg che comprenda tutti i vini prodotti a Montalcino, con la sola esclusione del Brunello, con la possibilità di utilizzare in percentuale da stabilire altre uve.
La voce che giunge dai produttori pare essere, se non unanime, maggioritaria: il 60 per cento dei produttori del Consorzio – ben 149 – avrebbe dichiarato di voler vedere confermato l'articolo 2 del Disciplinare di produzione, quello cioè, che impone il 100% di uva Sangiovese per la realizzazione del Brunello.
Molto più morbida, invece, la posizione dei produttori per quello che riguarda il disciplinare del Rosso di Montalcino.
In pratica, l'opinione di Franco Biondi Santi, troverebbe conferma nella volontà di molti dei produttori ilcinesi.
I rappresentanti delle aziende hanno espresso il loro voto e da poco è iniziato lo scrutinio. Secondo molti prevarrebbe il no alla modifica del disciplinare, ma sarà necessario attendere l’esito del voto che è piuttosto complesso. I produttori, infatti, votano per fasce di quantità di produzione e il meccanismo di calcolo è complesso. Si prevede che l’esito dello scrutinio si avrà nella giornata di domani.
Il dibattito, comunque, non si è mai spento e, oggi (27 ottobre) alle 17,00 i soci del Consorzio del Brunello di Montalcino si sono riuniti in assemblea proprio per discutere del disciplinare DOCG Brunello di Montalcino e delle sue eventuali modifiche.
Dalla seduta scaturirà la decisione di mantenere la produzione del Brunello nella purezza del vitigno Sangiovese (100 per cento) o di lasciare spazio a piccole quantità di altro vitigno autoctono.
L’assemblea, i cui lavori potrebbero proseguire fino a tarda sera, dovrebbe discutere anche dell’eventuale modifica del disciplinare per la produzione del Rosso di Montalcino e dell’eventuale creazione di un nuovo disciplinare Docg che comprenda tutti i vini prodotti a Montalcino, con la sola esclusione del Brunello, con la possibilità di utilizzare in percentuale da stabilire altre uve.
La voce che giunge dai produttori pare essere, se non unanime, maggioritaria: il 60 per cento dei produttori del Consorzio – ben 149 – avrebbe dichiarato di voler vedere confermato l'articolo 2 del Disciplinare di produzione, quello cioè, che impone il 100% di uva Sangiovese per la realizzazione del Brunello.
Molto più morbida, invece, la posizione dei produttori per quello che riguarda il disciplinare del Rosso di Montalcino.
In pratica, l'opinione di Franco Biondi Santi, troverebbe conferma nella volontà di molti dei produttori ilcinesi.
I rappresentanti delle aziende hanno espresso il loro voto e da poco è iniziato lo scrutinio. Secondo molti prevarrebbe il no alla modifica del disciplinare, ma sarà necessario attendere l’esito del voto che è piuttosto complesso. I produttori, infatti, votano per fasce di quantità di produzione e il meccanismo di calcolo è complesso. Si prevede che l’esito dello scrutinio si avrà nella giornata di domani.