RADICONDOLI. La richiesta di referendum consultivo presentata da un comitato di cittadini sulla nascente Unione dei Comuni della Val di Merse è stata dichiarata inammissibile. il Comune spiega le motivazioni di tale decisione, in seguito anche al parere scritto ricevuto da parte dalla Prefettura sulle verifiche effettuate dal segretario comunale dell’ente. Emergono, in primo luogo, la mancata chiarezza del quesito e la non corretta modalità di raccolta delle firme.
“In nessuna delle note – si legge nella nota del Comune – viene chiaramente individuato il quesito da sottoporre alla consultazione popolare. Il numero degli elettori che hanno sottoscritto la richiesta è ampiamente superiore al quorum richiesto, ma le modalità di raccolta delle firme non è conforme al dettato normativo, in quanto le firme non sono autenticate, sono raccolte su fogli non vidimati dai pubblici ufficiali competenti, che non contengono la chiara dichiarazione della richiesta di referendum bensì un generico richiamo alla norma tributaria”.
“Il Comune comunica anche di avere preso atto della volontà popolare manifestatasi con la richiesta in oggetto e di aver fatto predisporre dagli uffici comunali lo strumento di partecipazione indicato nell’articolo 35 dello Statuto comunale vigente, nell’intento di portarlo in discussione nella prima seduta del consiglio comunale, al fine di offrire al più presto alla cittadinanza un fondamentale momento di democrazia attiva. Infatti il regolamento per il referendum è stato inserito nell’odg del consiglio comunale in programma il prossimo lunedì, 24 novembre”.
“In nessuna delle note – si legge nella nota del Comune – viene chiaramente individuato il quesito da sottoporre alla consultazione popolare. Il numero degli elettori che hanno sottoscritto la richiesta è ampiamente superiore al quorum richiesto, ma le modalità di raccolta delle firme non è conforme al dettato normativo, in quanto le firme non sono autenticate, sono raccolte su fogli non vidimati dai pubblici ufficiali competenti, che non contengono la chiara dichiarazione della richiesta di referendum bensì un generico richiamo alla norma tributaria”.
“Il Comune comunica anche di avere preso atto della volontà popolare manifestatasi con la richiesta in oggetto e di aver fatto predisporre dagli uffici comunali lo strumento di partecipazione indicato nell’articolo 35 dello Statuto comunale vigente, nell’intento di portarlo in discussione nella prima seduta del consiglio comunale, al fine di offrire al più presto alla cittadinanza un fondamentale momento di democrazia attiva. Infatti il regolamento per il referendum è stato inserito nell’odg del consiglio comunale in programma il prossimo lunedì, 24 novembre”.