di Augusto Mattioli
SIENA. Luciano Ghelli, che la giunta comunale ha scelto per dipingere il drappellone del palio di agosto, ha già iniziato la fase preparatoria per un impegno che lo pone al centro dell’attenzione non solo della città.
Ghelli, nato a Firenze 65 anni fa, ha esordito presto nel mondo dell’arte partecipando ad appena 17 anni a Milano ad una collettiva alla Galleria Numero di Fiamma Vigo. Poi si è formato negli anni con esperienze anche all’estero, Stati uniti, Germania, Spagna Nord Europa, Grecia, Giappone , Mosca. In occasione di una mostra in Giappone, in contemporanea con il lancio della nuova 500, nel 2008 ha realizzato un esemplare unico dell’auto con un suo intervento pittorico. Ma il modo dell’auto si era già interessato a Ghelli a cui nel 1995 la Mercedes Benz gli commissionò un ciclo di venti grandi dipinti per ripercorrere la storia della casa automobilistica divenuti mostra permanente nella sede romana “Un artista eclettico, fantasioso, positivo, curioso e aperto ad ogni nuova opportunità espressiva”. Cos’ viene descritto dall’autore di un catalogo, MaurizioVanni pubblicato in occasione di una sua mostra Loro Ciuffenna. Ghelli lo abbiamo incontrato questa mattina mentre all’ufficio stampa del comune cercava materiale di documentazione della festa senese e gli abbiamo rivolto qualche rapida domanda.
Che emozione è quella di dipingere il drappellone del palio?
“Un’emozione diversa da tutte le altre. E’ unica. Il palio è il palio. Altre cose sono solo occasioni professionale, il palio è anche un’emozione”
Che tipo di drappellone si immagina di fare?
“Mi immagino un palio che sia vicino al mio lavoro. Che è un lavoro felice. Dico questo perché il mio è un mestiere felice, che mi da la possibilità di esprimersi e di realizzare un proprio sogno, un proprio piacere come professione. E mi dà la possibilità di comunicare gioia. Cosa importante, specialmente in momenti come quelli che stiamo vivendo in questo periodo
Com’è la sua pittura?
“Una pittura di fantasia. Non inquadrata, che viene dalla storia dell’arte, specialmente quella italiana. Poi c’è un po’ di surrealismo. Poi negli anni settanta ho avuto anche un bagno di pop art. Sono stato molto negli Stati uniti. Specialmente i colori vengono dall’acrilico che avevo scoperto proprio negli Stati uniti che piano piano ho riportato nella nostra tradizione. Per esempio, ho fatto nel 1992 una mostra a Milano al castello sforzesco su Leonardo da Vinci, dipinto con i colori acrilici. C’era la tradizione e il genio di questo personaggio meraviglioso ma riportato con un po’ di pop art.
Ha già qualche idea su cosa farà per agosto?
Qualche disegnino c’è già.
Ovviamente non ce lo fa vedere…
No, no,mi hanno dato precise indicazioni di segretezza.
Ha guardato anche come sono stati realizzati gli altri drappelloni?
Guardi il palio lo conosco, ne sono appassionato da tanti anni. Del resto la mia compagna è di origine senese. Veniamo anche alle cene della prova generale, ho visto il palio più volte dalla piazza,.come deve essere, nonostante la difficoltà di arrivarci
SIENA. Luciano Ghelli, che la giunta comunale ha scelto per dipingere il drappellone del palio di agosto, ha già iniziato la fase preparatoria per un impegno che lo pone al centro dell’attenzione non solo della città.
Ghelli, nato a Firenze 65 anni fa, ha esordito presto nel mondo dell’arte partecipando ad appena 17 anni a Milano ad una collettiva alla Galleria Numero di Fiamma Vigo. Poi si è formato negli anni con esperienze anche all’estero, Stati uniti, Germania, Spagna Nord Europa, Grecia, Giappone , Mosca. In occasione di una mostra in Giappone, in contemporanea con il lancio della nuova 500, nel 2008 ha realizzato un esemplare unico dell’auto con un suo intervento pittorico. Ma il modo dell’auto si era già interessato a Ghelli a cui nel 1995 la Mercedes Benz gli commissionò un ciclo di venti grandi dipinti per ripercorrere la storia della casa automobilistica divenuti mostra permanente nella sede romana “Un artista eclettico, fantasioso, positivo, curioso e aperto ad ogni nuova opportunità espressiva”. Cos’ viene descritto dall’autore di un catalogo, MaurizioVanni pubblicato in occasione di una sua mostra Loro Ciuffenna. Ghelli lo abbiamo incontrato questa mattina mentre all’ufficio stampa del comune cercava materiale di documentazione della festa senese e gli abbiamo rivolto qualche rapida domanda.
Che emozione è quella di dipingere il drappellone del palio?
“Un’emozione diversa da tutte le altre. E’ unica. Il palio è il palio. Altre cose sono solo occasioni professionale, il palio è anche un’emozione”
Che tipo di drappellone si immagina di fare?
“Mi immagino un palio che sia vicino al mio lavoro. Che è un lavoro felice. Dico questo perché il mio è un mestiere felice, che mi da la possibilità di esprimersi e di realizzare un proprio sogno, un proprio piacere come professione. E mi dà la possibilità di comunicare gioia. Cosa importante, specialmente in momenti come quelli che stiamo vivendo in questo periodo
Com’è la sua pittura?
“Una pittura di fantasia. Non inquadrata, che viene dalla storia dell’arte, specialmente quella italiana. Poi c’è un po’ di surrealismo. Poi negli anni settanta ho avuto anche un bagno di pop art. Sono stato molto negli Stati uniti. Specialmente i colori vengono dall’acrilico che avevo scoperto proprio negli Stati uniti che piano piano ho riportato nella nostra tradizione. Per esempio, ho fatto nel 1992 una mostra a Milano al castello sforzesco su Leonardo da Vinci, dipinto con i colori acrilici. C’era la tradizione e il genio di questo personaggio meraviglioso ma riportato con un po’ di pop art.
Ha già qualche idea su cosa farà per agosto?
Qualche disegnino c’è già.
Ovviamente non ce lo fa vedere…
No, no,mi hanno dato precise indicazioni di segretezza.
Ha guardato anche come sono stati realizzati gli altri drappelloni?
Guardi il palio lo conosco, ne sono appassionato da tanti anni. Del resto la mia compagna è di origine senese. Veniamo anche alle cene della prova generale, ho visto il palio più volte dalla piazza,.come deve essere, nonostante la difficoltà di arrivarci