di Giorgio Mancini
SAN GIMIGNANO. Quel pantano chiamato parcheggio di Bagnaia, quello riservato ai residenti, ai cittadini o commercianti che sono, poi, coloro che pagano le tasse.
“Da anni, ormai, le proteste arrivano in Comune – dicono in tanti – senza alcun risultato, ormai stiamo perdendo la pazienza, forse ci vogliono le denuncie per i danni causati alle auto, per gli abiti rovinati e le scarpe sempre infangate”. Le proteste sono dovute alla situazione incredibile in cui viene tenuto il parcheggio. Buche che, appena piove, si riempiono d’acqua, creando una fanghiglia scivolosa e spessa come in un campo arato, dove le ruote delle auto subiscono pesanti contraccolpi.
Ma, nonostante che gli stessi impiegati comunali, tecnici e vigili urbani conoscano bene la situazione, nulla in tutti questi anni è cambiato. Ogni tanto ci viene gettata un po’ di terra o di ghiaia, peraltro piccola, che subito viene riassorbita dal terreno.
Quel che indispone è il fatto che gli amministratori parcheggiano le loro auto nel cortile dell’ex carcere, in via Santo Stefano, nel cuore della città – rincarano la dose i sangimignanesi – senza, ovviamente, alcun problema”. Molte volte anche la stampa ha segnalato questi fatti, ma ora la situazione si è incancrenita.
Chi parcheggia in Bagnaia, e si sente ignorato, contesta all’amministrazione Lisi di non aver fatto niente per risolvere il problema, ma anche all’opposizione in consiglio comunale, per essersi dileguata nello svolgere il proprio compito. “Ma presto il parcheggio sarà sistemato – sono i commenti sarcastici sotto le logge in piazza del Duomo – le elezioni si avvicinano”.