CHIUSI. IL futuro del paesaggio. Dove collocarsi? Al fianco di Asor Rosa e dei suoi intransigenti amici ambientalisti? O accanto a quei palazzinari che, al grido di "sviluppo e profitto" dicono di voler sostenere il sacrosanto diritto di un territorio di proseguire nella sua crescita?
A Chiusi, durante un incontro che aveva proprio come tema il futuro del paesaggio, si è cercato di trovare una "via di mezzo", un equilibrio tra conservazione e sviluppo, nella consapevolezza che il paesaggio è frutto di secoli di continua trasformazione.
Ha abbracciato la teoria dell'"equilibrio auspicabile" è stato l’assessore regionale all’urbanistica Riccardo Conti che ha chiuso la giornata di studio sulla gestione del paesaggio citando i due estremi, la difesa e lo sfruttamento esasperato del territorio senese e toscano, indicando una via di mezzo: “un giusto rapporto tra conservazione e sviluppo, continuando a essere attrattivi”.
Su questo punto, Conti ha fatto un esempio illuminante: “Dovendo scegliere tra Singapore e Rosia – ha affermato a Chiusi – Novartis ha scelto la località senese. Sicuramente meno competitiva dal punto di vista logistico e dei vincoli, ma più attraente per coloro che vi devono lavorare, provenendo da varie parti del mondo. Da noi si vive più volentieri che a Singapore”.
Ecco, la sottile differenza è tutta qui: mantenere una cifra territoriale elevata, senza perdere identità ma, allo stesso tempo, senza escludere le esigenze della modernità. Non si può essere a servizio degli investitori stranieri, ma nemmeno arroccati su posizioni di totale chiusura alla crescita economica, alle reali esigenze della vita quotidiana. Nel corso dell’iniziativa, promossa dal Comune di Chiusi con il patrocinio dell’Istituto nazionale di urbanistica, funzionari della Regione Toscana, tecnici e amministratori si sono confrontati sulle normative che regolano la gestione paesaggistica. Ampiamente condivisa la posizione di un paesaggio come risorsa economia e scenario di vita collettiva, ma che ha bisogno di regole di “governo” chiare e condivise tra i vari enti. A questo proposito, il “Piano d’indirizzo territoriale con valenza paesaggistica” appena varato dalla Regione Toscana può essere un valido riferimento, che apre una nuova stagione di riflessione e interventi sul territorio. Il piano è anche una risposta ai cittadini che chiedono tempi più brevi e certezze, quando si tratta di intervenire in territorio delicati come quello senese.
A Chiusi, durante un incontro che aveva proprio come tema il futuro del paesaggio, si è cercato di trovare una "via di mezzo", un equilibrio tra conservazione e sviluppo, nella consapevolezza che il paesaggio è frutto di secoli di continua trasformazione.
Ha abbracciato la teoria dell'"equilibrio auspicabile" è stato l’assessore regionale all’urbanistica Riccardo Conti che ha chiuso la giornata di studio sulla gestione del paesaggio citando i due estremi, la difesa e lo sfruttamento esasperato del territorio senese e toscano, indicando una via di mezzo: “un giusto rapporto tra conservazione e sviluppo, continuando a essere attrattivi”.
Su questo punto, Conti ha fatto un esempio illuminante: “Dovendo scegliere tra Singapore e Rosia – ha affermato a Chiusi – Novartis ha scelto la località senese. Sicuramente meno competitiva dal punto di vista logistico e dei vincoli, ma più attraente per coloro che vi devono lavorare, provenendo da varie parti del mondo. Da noi si vive più volentieri che a Singapore”.
Ecco, la sottile differenza è tutta qui: mantenere una cifra territoriale elevata, senza perdere identità ma, allo stesso tempo, senza escludere le esigenze della modernità. Non si può essere a servizio degli investitori stranieri, ma nemmeno arroccati su posizioni di totale chiusura alla crescita economica, alle reali esigenze della vita quotidiana. Nel corso dell’iniziativa, promossa dal Comune di Chiusi con il patrocinio dell’Istituto nazionale di urbanistica, funzionari della Regione Toscana, tecnici e amministratori si sono confrontati sulle normative che regolano la gestione paesaggistica. Ampiamente condivisa la posizione di un paesaggio come risorsa economia e scenario di vita collettiva, ma che ha bisogno di regole di “governo” chiare e condivise tra i vari enti. A questo proposito, il “Piano d’indirizzo territoriale con valenza paesaggistica” appena varato dalla Regione Toscana può essere un valido riferimento, che apre una nuova stagione di riflessione e interventi sul territorio. Il piano è anche una risposta ai cittadini che chiedono tempi più brevi e certezze, quando si tratta di intervenire in territorio delicati come quello senese.