FIRENZE. Una mozione con cui si chiede alla Giunta regionale di “istituire un tavolo di coordinamento con i soggetti privati e pubblici del territorio di Chianciano” e per “predisporre una strategia a breve, medio e lungo termine, da seguire con concretezza per superare la crisi che sta attraversando il settore del termalismo nel territorio di Chianciano” è stata approvata dal Consiglio regionale della Toscana. La mozione chiede alla Giunta anche di sottoporre quanto prima al Consiglio un piano coordinato tra l’assessorato al Turismo e l’assessorato al Diritto alla salute per l’attuazione di quanto previsto dal piano sanitario regionale per l’intero sistema toscano.
A presentare la mozione sono stati i consiglieri regionali Eduardo Bruno e Paolo Marini dei Comunisti italiani. Nella mozione i due consiglieri hanno chiesto l’intervento della Regione per superare la crisi del territorio chiancianese, dal momento che “mille posti di lavoro sono a rischio” e che “la stagione chiude in negativo”.
L’impegno della Regione è stato chiesto per il rilancio dell’intero settore.
Il tavolo di coordinamento proposto nel testo della mozione da Bruno e Marini, coinvolgendo soggetti pubblici e privati, dovrebbe servire a predisporre una strategia di breve, medio e lungo termine, al fine di uscire dalla crisi. Gli assessorati regionali al Turismo e al Diritto alla salute, da parte loro, dovrebbero presentare al Consiglio regionale un piano di attuazione degli impegni assunti col piano sanitario regionale.
L’assessore al Turismo e cultura, Paolo Cocchi, è intervenuto per dire che la Regione non può istituire un tavolo di coordinamento così come chiesto nella mozione e ha quindi proposto all’Aula consiliare di riformulare la domanda contenuta nella mozione. Al tempo stesso Cocchi ha precisato che le politiche della Giunta per il superamento della crisi di Chianciano Terme non mancano ed anzi “si sta reintervenendo per la ricapitalizzazione delle Terme”. Attiva è inoltre, secondo Cocchi, la collaborazione con l’assessorato al Diritto alla salute, dal momento che l’utilizzo degli stabilimenti termali ha per i cittadini anche un fine terapeutico. La proposta di Cocchi di riformulare la prima parte del dispositivo approvato, tuttavia, non è stata accolta e l’Aula ha dato il via libera al testo così come presentato.