"Bene il sequestro dei beni deciso dal tribunale di Siena
ROMA. “La presenza di due pericolosi camorristi affiliati al clan D’Alessandro a Piancastagnaio è una notizia preoccupante che se confermata, rappresenta l’ultimo esempio di come nella nostra regione il pericolo dell’infiltrazione del crimine organizzato è sempre concreto”. E’ questo il commento di Federico Gelli, deputato toscano del PD e membro della Fondazione Caponnetto, in merito alla notizia riportata oggi dal quotidiano l’Unità, sull’arresto, avvenuto nei giorni scorsi nella zona del Monte Amiata in Provincia di Siena, di due persone implicate nell’omicidio del consigliere comunale del Pd, Luigi Tommasino, avvenuto a Castellammare di Stabia ( Na) nel 2009. “ La Toscana non è però terra di mafia – ha aggiunto – e possiede tutti gli anticorpi necessari contro il crimine organizzato grazie all’impegno costante delle istituzioni, dell’antimafia sociale e dei suoi cittadini. Un ringraziamento doveroso va poi alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine – ha sottolineato– che anche in questa occasione hanno dimostrato grande professionalità ed efficacia investigativa. Per la prima volta poi, sempre secondo quanto riportato dall’Unità, un tribunale toscano, quello di Siena, ha emanato un provvedimento di sequestro e confisca di beni riferiti alle due persone arrestate, una misura resa possibile in base alla legge antimafia. Si tratta di uno strumento fondamentale – ha concluso il deputato democratico- per colpire al cuore i mafiosi, cioè nei loro patrimoni, che spero diventi una prassi operativa sempre più diffusa