di Lisca
SIENA. Trentatré cavalli alle batterie, numero santo per questo Palio d’agosto in onore di San Bernardo Tolomei. Che, magari, si vede appena sul drappellone del Ghelli, coi tre monti accennati alla sinistra della Madonnina “parvula” sulla nuvoletta piccina picciò. Ma non si guarda ‘l capello. Anche perché se il “cencio” fosse tutto bianco sarebbe bòno anche a quel modo.
Otto avversarie in Piazza, ragazzi! Quando si vedono le bandiere alle trifore del Palazzo non fa tanto effetto. Ma stamani, sì, di più. Soprattutto quando si sa che alla carriera mancheranno grossi calibri.
La scelta dei capitani ha confermato le voci: al canape sei esordienti, gli altri quattro conosciuti non sono i “bomboloni” del momento. Ma i miracoli esistono, possono accadere, e può darsi di sì. Sole implacabile, tanta gente affogata di caldo.
Chiarine alle 13,33, cavalli nei box, penso ai dieci barbareschi monturati che friggono sotto i panni pesanti, e non solo per la temperatura africana, volti tesi e lucidi. Chiarine. Giramento di nomi e numeri imbossolati dal signor Sindaco in chiaro.
E Ganimede va alla Lupa, nuovo soggetto, poco entusiasmo. Lampante nuovo che ha vinto la sua batteria va al Leocorno esultante. Giordhan alla Giraffa, uno dei quattro cavalli che hanno già corso, è una garanzia e si canta. Leo Lui va alla Chiocciola, assetata di vendetta, chiocciolini allegrissimi, abbracci baci e canti. Ganosu nuovo tocca all’Istrice, tutto da vedere. Guadalupe all’Onda, che dire? Si vedrà. Guischione (che nome…) alla Torre, soggetto nuovo da provare. Indira Bella all’Aquila, ha rifatto, salti e canti. Istriceddu alla Civetta, e partono canti abbracci baci e speranze. E Giove Deus alla Pantera che affina l’ugnòli.
Stasera alle 19 prima prova. Le Chiarine intonano “Squilli la fé’”, pi ppa papààà. Ragazzi, è Palio. S’è alzato il vento.
Nuvole nascondono l’azzurro del cielo. Mah!