di Lisca
SIENA. E siamo alla prova generale. Tempo splendido, ricordando che l’anno scorso, fra pioggia, vento e pantenna, la prova non si corse.
A questo punto le monte sembrerebbero fatte, a meno di caso clamoroso. Le ultime prove ci hanno mostrato che i fantini sembra abbiano imparato la lezione che capitani e mossiere gli hanno impartito. Poca manfrina, più attenzione al posto assegnato, magari un po’ di movimenti defatiganti per il cavallo più nervoso, ma la rincorsa ubbidisce e la mossa va via benino davvero. Tutte rose e fiori? Con otto avversarie su dieci un minimo di dubbio sarebbe lecito per domani sera: chi è maligno rimane tale fino a prova contraria, è difficile far perdere il vizio al lupo, magari il pelo. Considerazioni da pessimista, roba da bicchiere no mezzo, ma tutto vòto… E’ anche la prova del drappello dei Carabinieri a cavallo, che compie i due giri finendo a passo di carica in mezzo agli applausi scroscianti della piazza stracolma.
Confermate tutte le monte, rimangono anche le incertezze di questo lotto di cavalli omogeneo. Ma le eccellenze verranno fuori perché il tempo delle strategie è finito. Mortaletto, i cavalli s’avviano al canape. Entrano Chiocciola, Pantera, Civetta, Torre, Lupa, Aquila, Giraffa, Onda, Istrice e Leocorno di rincorsa. Qualche movimento, il tempo di assestarsi e scatta il canape, che rimane impigliato fra le zampe dei barberi della Lupa e della Pantera, cadono i fantini e i due cavalli scossi iniziano la corsa velocissimi verso San Martino, seguiti dall’Onda, Torre, Aquila, Giraffa. I due scossi vanno come il vento e passano nello stesso ordine al 2° San Martino poi Onda, Torre, Aquila. Tutti gli occhi sono puntate sui due barberi soli: al 3° San Martino lo scosso della Lupa, della Pantera poi Istrice, Civetta, Leocorno e Onda. Nessuno ferma Gammede che vince, seguito da Giove Deus e gli altri. Emozione e paura nella gioia dei due cavallini che sembravano sollevati da terra. C’è da pensare.
Ma ora a cena, canti, discorsi, promesse. E domani Palio.
SIENA. E siamo alla prova generale. Tempo splendido, ricordando che l’anno scorso, fra pioggia, vento e pantenna, la prova non si corse.
A questo punto le monte sembrerebbero fatte, a meno di caso clamoroso. Le ultime prove ci hanno mostrato che i fantini sembra abbiano imparato la lezione che capitani e mossiere gli hanno impartito. Poca manfrina, più attenzione al posto assegnato, magari un po’ di movimenti defatiganti per il cavallo più nervoso, ma la rincorsa ubbidisce e la mossa va via benino davvero. Tutte rose e fiori? Con otto avversarie su dieci un minimo di dubbio sarebbe lecito per domani sera: chi è maligno rimane tale fino a prova contraria, è difficile far perdere il vizio al lupo, magari il pelo. Considerazioni da pessimista, roba da bicchiere no mezzo, ma tutto vòto… E’ anche la prova del drappello dei Carabinieri a cavallo, che compie i due giri finendo a passo di carica in mezzo agli applausi scroscianti della piazza stracolma.
Confermate tutte le monte, rimangono anche le incertezze di questo lotto di cavalli omogeneo. Ma le eccellenze verranno fuori perché il tempo delle strategie è finito. Mortaletto, i cavalli s’avviano al canape. Entrano Chiocciola, Pantera, Civetta, Torre, Lupa, Aquila, Giraffa, Onda, Istrice e Leocorno di rincorsa. Qualche movimento, il tempo di assestarsi e scatta il canape, che rimane impigliato fra le zampe dei barberi della Lupa e della Pantera, cadono i fantini e i due cavalli scossi iniziano la corsa velocissimi verso San Martino, seguiti dall’Onda, Torre, Aquila, Giraffa. I due scossi vanno come il vento e passano nello stesso ordine al 2° San Martino poi Onda, Torre, Aquila. Tutti gli occhi sono puntate sui due barberi soli: al 3° San Martino lo scosso della Lupa, della Pantera poi Istrice, Civetta, Leocorno e Onda. Nessuno ferma Gammede che vince, seguito da Giove Deus e gli altri. Emozione e paura nella gioia dei due cavallini che sembravano sollevati da terra. C’è da pensare.
Ma ora a cena, canti, discorsi, promesse. E domani Palio.