SIENA. Centinaia di agricoltori senesi hanno presidiato il valico del Brennero per unirsi alla mobilitazione di Coldiretti a difesa del Made in Italy. In sole quattro ore di controlli alla frontiera, Coldiretti Siena ha scoperto 400 mila quintali di latte e derivati, provenienti da Belgio e Germania e diretti in Toscana e in Campania. A questi hanno fatto seguito 3.000 quintali di prosciutti freschi provenienti dalla Germania e dell’Europa dell’est e diretti nel comprensorio di Parma, i prodotti dell’ortofrutta invece erano destinati a tutte le piazze italiane.
“Abbiamo visto centinaia di tonnellate di prodotti agroalimentari stranieri entrare in Italia – ha dichiarato il Direttore Giampiero Marotta che ha aggiunto – è una vergogna che ogni giorno entrino in Italia prodotti esteri che poi vengono etichettati Made in Italy”.
Con la collaborazione delle forze di Polizia di frontiera, i Nas e la Guardia di Finanza, sono stati controllati i documenti di trasporto, di prodotti alimentari come carne, latte, frutta e verdura. Come ha spiegato Marotta: “molti prodotti come la frutta e la verdura provengono addirittura da Paesi molto più lontani ed entrano in Europa via mare, da grandi porti come Rotterdam, da cui poi vengono smistati per entrare in Italia”.
“Chi governa deve emanare controlli e disposizioni normative che tutelino l’agricoltura italiana e i consumatori – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Siena Fausto Ligas che ha indicato – i prodotti esteri illecitamente etichettati come Made in Italy. Tra le centinaia di autotreni che abbiamo visto passare – ha sottolineato Ligas – siamo rimasti sconvolti da un tir che trasportava addirittura 5 quintali di cipolle. Questo fatto è disarmante se si pensa che gli agricoltori italiani spesso neanche raccolgono le cipolle che coltivano, perché dalla loro vendita non coprono neanche un quarto delle spese sostenute”. “È sempre più stringente la necessita di emanare una legge – ha concluso Marotta – che imponga rigidi controlli e l’obbligo della tracciabilità in etichetta per i prodotti dell’agroalimentare e della cerealicoltura”.
“Abbiamo visto centinaia di tonnellate di prodotti agroalimentari stranieri entrare in Italia – ha dichiarato il Direttore Giampiero Marotta che ha aggiunto – è una vergogna che ogni giorno entrino in Italia prodotti esteri che poi vengono etichettati Made in Italy”.
Con la collaborazione delle forze di Polizia di frontiera, i Nas e la Guardia di Finanza, sono stati controllati i documenti di trasporto, di prodotti alimentari come carne, latte, frutta e verdura. Come ha spiegato Marotta: “molti prodotti come la frutta e la verdura provengono addirittura da Paesi molto più lontani ed entrano in Europa via mare, da grandi porti come Rotterdam, da cui poi vengono smistati per entrare in Italia”.
“Chi governa deve emanare controlli e disposizioni normative che tutelino l’agricoltura italiana e i consumatori – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Siena Fausto Ligas che ha indicato – i prodotti esteri illecitamente etichettati come Made in Italy. Tra le centinaia di autotreni che abbiamo visto passare – ha sottolineato Ligas – siamo rimasti sconvolti da un tir che trasportava addirittura 5 quintali di cipolle. Questo fatto è disarmante se si pensa che gli agricoltori italiani spesso neanche raccolgono le cipolle che coltivano, perché dalla loro vendita non coprono neanche un quarto delle spese sostenute”. “È sempre più stringente la necessita di emanare una legge – ha concluso Marotta – che imponga rigidi controlli e l’obbligo della tracciabilità in etichetta per i prodotti dell’agroalimentare e della cerealicoltura”.