SIENA. Alle ore 18.00 di domani (24 novembre) nell’Oratorio di San Rocco, in via Vallerozzi 63, si terrà la cerimonia di presentazione del restauro dei dipinti, realizzato dalla Contrada della Lupa.
Il restauro è stato reso possibile grazie al contributo della Banca Monte dei Paschi, finalizzato alla valorizzazione ed alla conservazione del patrimonio artistico, storico e culturale delle Contrade.
Eseguito da Luca Antonelli, con la direzione scientifica di Narcisa Fargnoli e di Gabriele Borghini, soprintendente Beni Storici Artistici Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto, il recupero ha riguardato opere – tutte seicentesche – attribuite a Bernardino Capitelli, Giuseppe Nicola Nasini, Astolfo Petrazzi, Crescenzio Gambarelli e Simondio Salimbeni.
L’Oratorio di San Rocco, costruito per volontà della omonima Compagnia agli inizi del Cinquecento, è ricco di opere d’arte, realizzate nel corso del secolo successivo dagli artisti più rappresentativi della scuola senese: la fittissima decorazione vide infatti all’opera i migliori pittori senesi del periodo da Rutilio Manetti a Raffaello Vanni, da Astolfo Petrazzi a Deifebo Burbarini, Bernardino Mei, Giuseppe Nicola Nasini. Nel corso dell’intervento di restauro sono state affrontate diverse problematiche e utilizzati materiali di ultimissima generazione per ricollocare le opere al loro posto e garantirne la corretta conservazione. Sono stati scoperti i dettagli costruttivi e le tracce autografe nascoste, impercettibili, e del tutto invisibili dal basso, cosicché non solo è stata restituita alle figure, annerite e offuscate, la nitidezza del disegno e la brillantezza dei colori, ma in alcuni casi si è anche svelato qualche importante segno, un indizio che l’autore ha voluto lasciare in punti nascosti.
Il restauro è stato reso possibile grazie al contributo della Banca Monte dei Paschi, finalizzato alla valorizzazione ed alla conservazione del patrimonio artistico, storico e culturale delle Contrade.
Eseguito da Luca Antonelli, con la direzione scientifica di Narcisa Fargnoli e di Gabriele Borghini, soprintendente Beni Storici Artistici Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto, il recupero ha riguardato opere – tutte seicentesche – attribuite a Bernardino Capitelli, Giuseppe Nicola Nasini, Astolfo Petrazzi, Crescenzio Gambarelli e Simondio Salimbeni.
L’Oratorio di San Rocco, costruito per volontà della omonima Compagnia agli inizi del Cinquecento, è ricco di opere d’arte, realizzate nel corso del secolo successivo dagli artisti più rappresentativi della scuola senese: la fittissima decorazione vide infatti all’opera i migliori pittori senesi del periodo da Rutilio Manetti a Raffaello Vanni, da Astolfo Petrazzi a Deifebo Burbarini, Bernardino Mei, Giuseppe Nicola Nasini. Nel corso dell’intervento di restauro sono state affrontate diverse problematiche e utilizzati materiali di ultimissima generazione per ricollocare le opere al loro posto e garantirne la corretta conservazione. Sono stati scoperti i dettagli costruttivi e le tracce autografe nascoste, impercettibili, e del tutto invisibili dal basso, cosicché non solo è stata restituita alle figure, annerite e offuscate, la nitidezza del disegno e la brillantezza dei colori, ma in alcuni casi si è anche svelato qualche importante segno, un indizio che l’autore ha voluto lasciare in punti nascosti.