"Basta lezioni da chi non ha competenze"

Nel particolare, fa caso che il sindaco di Siena parli ancora una volta di Banca Monte di Paschi dopo le parole elargite post aumento di capitale dell’estate scorsa e dopo le prese di posizione del segretario provinciale del suo partito, il Partito Democratico. Quel partito al quale non possiamo che addossare tutte le responsabilità del fallimento del Sistema Siena che non deve più mettere mano né sulla Banca né sulle altre istituzioni della città. E la città si dovrebbe svegliare, anche se ormai i “buoi sono scappati dalla stalla”, almeno dimostrando un po’ di amor proprio.
Nell’ultima campagna elettorale per le amministrative del capoluogo, le opposizioni probabilmente non sono riuscite fino in fondo a spiegare la gravissima crisi economica che, per le scelte politiche della maggioranza di sinistra, si sarebbe abbattuta sulla città (che poteva oggi invece essere un’isola felice). Adesso che Siena sta morendo e, a esempio, i negozi fanno a gara per chiudere lasciando spazio a cartelli “affittasi o vendesi”, ogni lacrima ricorda quella dei “coccodrilli”.
La politica e il PD devono necessariamente rimanere fuori dalla gestione della Banca -e dalle altre istituzioni cittadine- ed è bene iniziare a lavorare affinché quello che rimane al territorio in termini di patrimonio, sia tutelato al massimo.
In questa logica di autonomia delle Istituzioni, ribadiamo che secondo noi la Fondazione deve svolgere appieno i compiti attribuiti alle Fondazioni e, considerato il patto sindacale in essere, fare l’azionista di riferimento, mentre la Banca deve fare la Banca con riscontro dei risultati rispetto a un piano industriale noto. Se così sarà, siamo fiduciosi che si riesca a mantenere un legame, sia pure molto labile rispetto al passato, fra Banca e territorio, come auspichiamo che la Banca, anche se non condividiamo alcune scelte, torni, sia pure con fatica, a rigenerarsi creando redditività e ricchezza.