POGGIBONSI.“Abbiamo appreso che l’On. Ceccuzzi, sollecitato dalle nostre forti pressioni di chiarimento nel merito della brutta gestione delle aree ferroviarie inutilizzate, si è personalmente attivato e in data 03 marzo 2009, ha messo in condizione il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Altero Matteoli, affinché quest’ultimo emanasse un decreto di dismissione della tratta ferroviaria Poggibonsi – Colle di Val d’Elsa”. Con queste parole apre la nota stampa di Forza Italia di Poggibonsi: la vicenda è quella della dismissione del tratto ferroviario Poggibonsi-Colle la stessa che aveva attratto l'attenzione dell'associazione LiberaMente così come degli ambientalisti e di Italia Nostra.
"Una dichiarazione, quella dell’On.Ceccuzzi, che ci lascia perplessi – scrivono gli esponenti di Forza Italia – soprattutto sulla base di ulteriori documenti richiesti proprio dalla prefettura di Siena, che dopo l’invio del nostro primo esposto sembra aver acceso i riflettori su questo anomala circostanza".
Annamaria Giorli precisa che il PDL è sempre favorevole allo sviluppo della città, ma "bisognerebbe – scrive – aspettare prima di suonare le solite fanfare autocelebrative, ormai ben conosciute ogni qualvolta si fanno azioni all’apparenza costruttive, soprattutto quando le circostanze vengono condotte in maniera poco trasparente da parte dell’amministrazione comunale e per giunta mettendo a repentaglio i soldi dei cittadini".
Forza Italia ci tiene a precisare che "
il decreto di dismissione è solo una pronuncia dichiarativa che deve aver tenuto conto del legittimo stato attuale del bene. Un bene, rappresentato dal patrimonio ferroviario, che allo stato attuale è andato distrutto, divelto e quindi inesistente, per mezzo della realizzazione di opere illecite perché abusivamente realizzate dai comuni che erano in possesso dell’area solo attraverso un mero contratto di comodato stipulato con R.F.I. . Da sottolineare infine che R.F.I. ha omesso del tutto un’attiva vigilanza del bene avuto in proprietà speciale dallo Stato e che avrebbe dovuto conservare integro fino alla restituzione in caso di cessata servibilità all’uso a cui era in origine destinato".
Annamaria Giorli sulla base di queste considerazioni, ha avanzato pertanto un esposto agli organi di competenza affinché la pronuncia di dismissione non abbia l’effetto di abilitare R.F.I. a vendere o cedere direttamente l’area, in quanto l’infrastruttura e l’area di sedime debbono ritornare alla proprietà demaniale. Solamente l’Agenzia del Demanio, previo avviso ad evidenza pubblica, potrà infatti procedere alla vendita dell’infrastruttura e dell’area di sedime, ma soprattutto si dovrà inoltre tener conto che tutta l’area ha come presupposto il frutto di un’attività illecita e pertanto l’atto ministeriale emanato debba essere considerato nullo “ab origine”.
In sintesi, con questo squillo di tromba l’On Ceccuzzi vorrebbe far comprendere che la situazione è gia definita e avrebbe l’intenzione di far intuire che i paladini del PD locale sono ben assistiti nei palazzi romani, ma di fatto prima di veder chiusa questa annosa sentenza, che parrebbe colma di abusi, bisognerà ancora spettare un po’ di tempo.