SIENA. Inizia ufficialmente oggi (12 settembre) il ciclo di eventi che celebrano il ritorno, dopo secoli, del manoscritto originale del Costituto senese a Palazzo Pubblico.
Alla cerimonia inaugurale doveva intervenire, come ospite d’onore, il Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi che ha inviato il proprio saluto.
“Oggi celebriamo i 700 anni del Costituto senese – ha detto il sindaco, davanti alle massime autorità cittadine e ad un folto pubblico – non soltanto perché esso fu un momento di importanza capitale nella storia della nostra città; ma anche perché rappresenta il momento forse più alto in cui Siena incarnò la civiltà europea meglio di altre grandi città”.
“Il Costituto ancora oggi – ha continuato Maurizio Cenni – ci racconta un'idea di cittadinanza attiva, che partecipi, e che metta tutti sullo stesso piano, senza privilegi. Da questo punto di vista sono all'avanguardia le norme che riguardano le donne, la loro possibilità di abbandonare il marito e vivere sole se offese e maltrattate, la parità nella punizione dell'adulterio maschile e femminile”.
“Mancare questo appuntamento mi riempie di rammarico – ha scritto nel suo saluto Carlo Azeglio Ciampi – Oggi sono idealmente con tutti voi nel Palazzo pubblico, più che mai sotto la suggestione dell'arte di Ambrogio Lorenzetti, artefice geniale dell'allegoria grandiosa di quelle virtù civiche che sole consentono a una comunità di progredire, di prosperare, di creare le condizioni per promuovere la "felicità pubblica".
“Le leggi, ancora oggi come settecento anni fa il Costituto senese – scrive ancora il Presidente Emerito – disegnano la cornice entro la quale si svolge la vita della collettività, dello Stato. Lo Stato vive nelle Istituzioni e le Istituzioni, a loro volta, per vivere e conservarsi vitali hanno ancora bisogno delle virtù magistralmente rappresentate nelle tavole del Buongoverno. Auspico che queste importanti celebrazioni costituiscano, in particolare per il pubblico più giovane, occasione e spunto per riflettere sulla nostra storia, sulla ricchezza delle nostre tradizioni civiche, dove affondano le radici dei nostri sentimenti di democrazia”.
Poi la proposta del sindaco di Siena come Capitale della cultura europea 2019.
“Siena ha avuto e deve avere in futuro un ruolo culturale che non si limiti alla salvaguardia e al godimento del suo splendido passato – ha detto Maurizio Cenni – ma ne faccia il punto di partenza per affrontare le sfide di un mondo in cui la globalizzazione è in gran parte scambio di culture, di saperi, di esperienze, dietro cui ci sono donne e uomini, merci, idee, progetti. Questa è l’eredità dell’epoca dei Nove che sentiamo di potere, orgogliosamente, indicare all’Italia e all’Europa come loro radice comune”.
“È per questo – ha continuato il sindaco – proprio per i motivi che ci portano a celebrare i 700 anni del Costituto, che ci sembra possibile pensare a Siena come una forte candidata a capitale europea della cultura. E’ una candidatura possibile con il contributo di tutti, in un’ottica che coinvolga tutti i settori in uno sforzo comune che porti a consolidare il ruolo di Siena nel prossimo futuro”.
La seconda giornata del Festival “La Città del Sì” propone un altro appuntamento d’eccezione. Domani, domenica 13 settembre, alle ore 11 nei locali del Santa Maria della Scala, si inaugura “Il Sogno del Medioevo”.
E’ la mostra, a cura di Enrico Toti e Mauro Civai, che svela i carri trionfali del corteo storico del Palio. Del carroccio, il grande carro da guerra trainato da buoi, se ne ha la prima testimonianza nel 1207 e particolare rilevanza assume la presenza del carroccio sul campo di battaglia di Montaperti nel 1260, quando le armate senesi sconfissero i Fiorentini e i Guelfi.
Per l’occasione sono presentati tre Carrocci completamente restaurati da Mauro Lamioni, due del diciannovesimo secolo e uno del 1928 disegnato da Ricciardo Meacci. Per l’occasione è stato realizzato un Drappellone dedicato ai Settecento anni del Costituto dal maestro Cesare Olmastroni, ma la vera sorpresa sarà la riproduzione fedele dello stendardo di Montaperti che era conservato in un cassone del Santa Maria della Scala e che fu trafugato nel Settecento.
Per informazioni è possibile consultare il sito internet lacittadelsi.comune.siena.it oppure contattare i numeri 0577/292340 – 292230.
Alla cerimonia inaugurale doveva intervenire, come ospite d’onore, il Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi che ha inviato il proprio saluto.
“Oggi celebriamo i 700 anni del Costituto senese – ha detto il sindaco, davanti alle massime autorità cittadine e ad un folto pubblico – non soltanto perché esso fu un momento di importanza capitale nella storia della nostra città; ma anche perché rappresenta il momento forse più alto in cui Siena incarnò la civiltà europea meglio di altre grandi città”.
“Il Costituto ancora oggi – ha continuato Maurizio Cenni – ci racconta un'idea di cittadinanza attiva, che partecipi, e che metta tutti sullo stesso piano, senza privilegi. Da questo punto di vista sono all'avanguardia le norme che riguardano le donne, la loro possibilità di abbandonare il marito e vivere sole se offese e maltrattate, la parità nella punizione dell'adulterio maschile e femminile”.
“Mancare questo appuntamento mi riempie di rammarico – ha scritto nel suo saluto Carlo Azeglio Ciampi – Oggi sono idealmente con tutti voi nel Palazzo pubblico, più che mai sotto la suggestione dell'arte di Ambrogio Lorenzetti, artefice geniale dell'allegoria grandiosa di quelle virtù civiche che sole consentono a una comunità di progredire, di prosperare, di creare le condizioni per promuovere la "felicità pubblica".
“Le leggi, ancora oggi come settecento anni fa il Costituto senese – scrive ancora il Presidente Emerito – disegnano la cornice entro la quale si svolge la vita della collettività, dello Stato. Lo Stato vive nelle Istituzioni e le Istituzioni, a loro volta, per vivere e conservarsi vitali hanno ancora bisogno delle virtù magistralmente rappresentate nelle tavole del Buongoverno. Auspico che queste importanti celebrazioni costituiscano, in particolare per il pubblico più giovane, occasione e spunto per riflettere sulla nostra storia, sulla ricchezza delle nostre tradizioni civiche, dove affondano le radici dei nostri sentimenti di democrazia”.
Poi la proposta del sindaco di Siena come Capitale della cultura europea 2019.
“Siena ha avuto e deve avere in futuro un ruolo culturale che non si limiti alla salvaguardia e al godimento del suo splendido passato – ha detto Maurizio Cenni – ma ne faccia il punto di partenza per affrontare le sfide di un mondo in cui la globalizzazione è in gran parte scambio di culture, di saperi, di esperienze, dietro cui ci sono donne e uomini, merci, idee, progetti. Questa è l’eredità dell’epoca dei Nove che sentiamo di potere, orgogliosamente, indicare all’Italia e all’Europa come loro radice comune”.
“È per questo – ha continuato il sindaco – proprio per i motivi che ci portano a celebrare i 700 anni del Costituto, che ci sembra possibile pensare a Siena come una forte candidata a capitale europea della cultura. E’ una candidatura possibile con il contributo di tutti, in un’ottica che coinvolga tutti i settori in uno sforzo comune che porti a consolidare il ruolo di Siena nel prossimo futuro”.
La seconda giornata del Festival “La Città del Sì” propone un altro appuntamento d’eccezione. Domani, domenica 13 settembre, alle ore 11 nei locali del Santa Maria della Scala, si inaugura “Il Sogno del Medioevo”.
E’ la mostra, a cura di Enrico Toti e Mauro Civai, che svela i carri trionfali del corteo storico del Palio. Del carroccio, il grande carro da guerra trainato da buoi, se ne ha la prima testimonianza nel 1207 e particolare rilevanza assume la presenza del carroccio sul campo di battaglia di Montaperti nel 1260, quando le armate senesi sconfissero i Fiorentini e i Guelfi.
Per l’occasione sono presentati tre Carrocci completamente restaurati da Mauro Lamioni, due del diciannovesimo secolo e uno del 1928 disegnato da Ricciardo Meacci. Per l’occasione è stato realizzato un Drappellone dedicato ai Settecento anni del Costituto dal maestro Cesare Olmastroni, ma la vera sorpresa sarà la riproduzione fedele dello stendardo di Montaperti che era conservato in un cassone del Santa Maria della Scala e che fu trafugato nel Settecento.
Per informazioni è possibile consultare il sito internet lacittadelsi.comune.siena.it oppure contattare i numeri 0577/292340 – 292230.