La banca Popolare aveva presentato ricorso
ROMA Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso e confermato il commissariamento della Banca Popolare di Spoleto, disposto a febbraio da Bankitalia. Nove ex-componenti del Cda della ‘Spoleto Credito e Servizi’, societa’ cooperativa principale azionista della Banca, avevano impugnato il provvedimento di scioglimento degli organi di amministrazione e di controllo della cooperativa, sottoposta anche ad amministrazione straordinaria. Il Tar ha dichiarato che “Il ricorso è infondato e va respinto”. I giudici sostengono che “a parte il grave gioco al massacro innescatosi tra le cariche, gli organi e gli uffici della Banca Popolare di Spoleto, del socio di maggioranza Spoleto Crediti e Servizi e del Monte dei Paschi di Siena, sostanzialmente condotto ai fini dell’attribuzione della responsabilità del provvedimento di commissariamento adottato dall’Autorità di vigilanza”, ciò che nella fattispecie ha rilievo sono “gli addebiti che sono stati effettuati nei confronti della Banca e che oggettivamente fondano il presupposto della relazione del 2012, ed a fronte della quale vi è stato soltanto uno scaricabarile di responsabilità, rilevante nei rapporti interni”.
Sul fronte esterno all’azienda per i giudici, “ciò che ha rilievo è che, a fronte di scelte aziendali che non si sono rivelate all’altezza delle aspettative di chi le attivate, vi è stata l’assenza di risposte del presidente della Banca Popolare di Spoleto e della Cooperativa SCS al deficit strutturale innescato da quest’ultima”.
Sul fronte esterno all’azienda per i giudici, “ciò che ha rilievo è che, a fronte di scelte aziendali che non si sono rivelate all’altezza delle aspettative di chi le attivate, vi è stata l’assenza di risposte del presidente della Banca Popolare di Spoleto e della Cooperativa SCS al deficit strutturale innescato da quest’ultima”.