![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/import/1288123842250.jpg)
SIENA. Il sindaco Maurizio Cenni interviene sui cori contro De Rossi.
"Trovo sia giusto condannare fermamente i cori che domenica scorsa sono stati indirizzati al giocatore della Roma Daniele De Rossi, episodi del genere sono inqualificabili e non devono ripetersi più. Ne va del buon nome della città, del prestigio di una società calcistica che si è sempre distinta per la sua correttezza e ne va del buon nome che l'intera tifoseria si guadagnata in questi anni di serie A.
Detto questo devo anche aggiungere che un unico gesto censurabile e censurato da tutti non può offuscare la civiltà che caratterizza la nostra città. Non possiamo dimenticare così in fretta la sportività e la correttezza che ha sempre contraddistinto la nostra tifoseria, sia nella massima serie che in quelle inferiori.
Appena due stagioni fa, infatti, quello bianconero è stato il tifo più corretto d'Italia mentre lo scorso anno la nostra tifoseria si è classificata al secondo posto, dietro al Chievo Verona.
I supporter bianconeri si sono distinti per fair play sia sul proprio campo che in tutte le trasferte in cui hanno sempre fatto sentire vicino il loro sostegno alla squadra.
Si è sicuramente trattato di un episodio volgare quanto isolato, imputabile esclusivamente ad una minoranza, dato che i club organizzati si distinguono in correttezza oltre che essere costantemente impegnati in attività di solidarietà come dimostra la recente iniziativa organizzata a favore dei terremotati dell'Abruzzo.
Credo comunque che dalla nostra città possa partire – come già proposto subito dopo i tragici fatti che portarono alla morte del poliziotto Raciti a Catania – una riflessione più ampia che punti a diffondere una vera cultura delle tifoserie calcistiche italiane.
Purtroppo ciò che è accaduto domenica per la prima volta a Siena è un fenomeno che vediamo ripetersi spesso in tanti altri stadi italiani. Per quanto ritengo giusto condannare quando si verificano episodi di profonda maleducazione, ritengo altrettanto fondamentale avviare un processo concreto che renda, finalmente, possibile prevenire questo malcostume perché i nostri stadi e il nostro calcio tornino ad essere su misura per le famiglie italiane”.
"Trovo sia giusto condannare fermamente i cori che domenica scorsa sono stati indirizzati al giocatore della Roma Daniele De Rossi, episodi del genere sono inqualificabili e non devono ripetersi più. Ne va del buon nome della città, del prestigio di una società calcistica che si è sempre distinta per la sua correttezza e ne va del buon nome che l'intera tifoseria si guadagnata in questi anni di serie A.
Detto questo devo anche aggiungere che un unico gesto censurabile e censurato da tutti non può offuscare la civiltà che caratterizza la nostra città. Non possiamo dimenticare così in fretta la sportività e la correttezza che ha sempre contraddistinto la nostra tifoseria, sia nella massima serie che in quelle inferiori.
Appena due stagioni fa, infatti, quello bianconero è stato il tifo più corretto d'Italia mentre lo scorso anno la nostra tifoseria si è classificata al secondo posto, dietro al Chievo Verona.
I supporter bianconeri si sono distinti per fair play sia sul proprio campo che in tutte le trasferte in cui hanno sempre fatto sentire vicino il loro sostegno alla squadra.
Si è sicuramente trattato di un episodio volgare quanto isolato, imputabile esclusivamente ad una minoranza, dato che i club organizzati si distinguono in correttezza oltre che essere costantemente impegnati in attività di solidarietà come dimostra la recente iniziativa organizzata a favore dei terremotati dell'Abruzzo.
Credo comunque che dalla nostra città possa partire – come già proposto subito dopo i tragici fatti che portarono alla morte del poliziotto Raciti a Catania – una riflessione più ampia che punti a diffondere una vera cultura delle tifoserie calcistiche italiane.
Purtroppo ciò che è accaduto domenica per la prima volta a Siena è un fenomeno che vediamo ripetersi spesso in tanti altri stadi italiani. Per quanto ritengo giusto condannare quando si verificano episodi di profonda maleducazione, ritengo altrettanto fondamentale avviare un processo concreto che renda, finalmente, possibile prevenire questo malcostume perché i nostri stadi e il nostro calcio tornino ad essere su misura per le famiglie italiane”.