Maria Devigili e Nighthawks per un doppio concerto dedicato alle parole come alla musica
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SIENA. Sabato (24 marzo) alle ore 22.30, il palco della Corte dei Miracoli ospita una serata cantautorale con la giovane artista trentina Maria Devigili e i Nighthawks.
Maria Devigili è una cantautrice che suona e compone fin dalla più tenera età. Influenzata da Baudelaire e Montale, ascolta Billie Holiday, John Coltrane, Luigi Tenco, Claudio Lolli, Franco Battiato, Giovanni Lindo Ferretti ma ama altrettanto il rock anni ’70 e la scena grunge degli anni 90. Nel 2010 ha vinto il Premio Pavanello, concorso nazionale per giovani cantautori. Nel novembre del 2011 è uscito il suo primo Ep: La Semplicità (Gulliver Studio Production). Si esibisce con Stefano Orzes, batterista attivo da un decennio nella scena indie rock italiana (Eveline, The Crazy Crazy World of Mr Rubik,?)<http://www.youtube.com/watch?v=rBKOtv63-Qk
E’ musica notturna, quella dei Nighthawks, pensata, composta e suonata di notte. Musica che sa di bar che chiudono, di strade deserte e piovose, di stanze d’albergo desolate, di vino da quattro soldi e di sigarette fumate aspettando il mattino. C’è dentro tutto quel vortice di emozioni che solo la notte sa regalarti. Strazianti addii e nuovi incontri, solitudine e tenerezza, malinconia e speranza, amori finiti e amori appena nati.
“Nighthawks, come il famoso quadro di Hopper” la gente di passaggio che si siede al nostro bancone ha sempre una storia da raccontare e a noi non resta che cantarla”. Così si descrive la band, interessata a esplorare la classica forma canzone cercando di modellarla sulla base delle di esigenze creative e suggestioni del momento. Così, alcune canzoni si dilatano e prendono improvvisamente strade nuove, impreviste.
E’ un approccio sostanzialmente artigianale, con l’uso di molti strumenti, dove si mischiano elettronica e tradizione, analogico e digitale con una buona dose di “rumore”. Accanto a sequenzer e sintetizzatori flauti, violini, fisarmoniche, organetti da strada, kazoo, armoniche a bocca, scacciapensieri, o anche hammond, rhodes, wurlitzer. Spesso nelle loro canzoni ci sono personaggi che si trovano a confrontarsi con situazioni estreme.
“[“] è un modo di indagare se stessi, scoprire i propri limiti, confrontarsi con le proprie paure, mettersi in gioco: una sorta di autoanalisi. Così nascono le nostre canzoni”.
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