SIENA. Continua il mesto pellegrinaggio alla caserma Bandini: fiori, testimonianze, ricordi e un sacco di affetto. Questo Siena sta tributando ai compagni dei caduti di Kabul, non c'è un modo che possa dare sollievo al dolore, ma la vicinanza di tante persone può essere un balsamo che allevia il peso. Sono tanti i cittadini che hanno sentito il dovere di andare in piazza Amendola per dire "Noi ci siamo, vi siamo accanto".
Dalla caserma, intanto, sono in partenza i parà che si recheranno a Roma per vegliare le salme dei sei morti nella camera ardente che sarà allestita dopo l'arrivo dei feretri da Kabul.
Le testimonianze di vicinanza al Reggimento della Folgore di stanza in città continuano ad arrivare, il Magistrato delle Contrade ha scritto "A nome del Magistrato e di tutto il mondo delle Contrade esprimo il nostro sincero dolore per le vittime del vile attentato a Kabul, che ha falciato giovani vite, gettato nel lutto le loro famiglie e scolvolto commilitoni e amici. I paracadutisti della Folgore fanno ormai parte della nostra città; per questo avevamo presenziato alla loro partenza per l’Afghanistan ed ora assistiamo sconfortati e impotenti a quanto è accaduto. Ai familiari e a Voi la nostra piena partecipazione e vicinanza".
Il PD senese esprime, anche a nome di tutti i democratici senesi, "dolore e cordoglio per la perdita di sei valorosi soldati, caduti a Kabul mentre servivano la Repubblica Italiana e la comunità internazionale”. Inizia così la nota dell’Unione Comunale del Pd di Siena, che rende omaggio ad Antonio Fortunato, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Roberto Valente, Gian Domenico Pistonami e Massimiliano Randino, vigliaccamente uccisi e privati dall'affetto dei loro cari. La loro perdita – continua la nota – è il più alto sacrificio che ancora una volta viene tributato al Paese; alla brigata Folgore e ai battaglioni 183esimo, 186esimo e 187esimo. Il Pd di Siena piange i soldati caduti e le vittime civili, stringendosi attorno al dolore delle famiglie e di tutti i senesi. Un messaggio di profonda gratitudine va al 186esimo battaglione della Folgore che ha con la nostra città un legame inscindibile in virtù di una lunga storia, fatta di momenti di gioia e dolore ma anche di occasioni di festa, legate alle ricorrenze della Repubblica e alle tradizioni secolari di Siena.
Esprimiamo quindi apprezzamento e condivisione – continua la nota – per la vicinanza e il calore che il Comune di Siena assieme alla Provincia hanno trasmesso agli uomini del 186esimo battaglione con la sospensione di importanti eventi cittadini e con la partecipazione alla giornata di lutto nazionale, fissata per lunedì 21 settembre. Invitiamo i nostri circoli a esporre, in quell’occasione, in ogni sede la bandiera di Stato e del partito a lutto.
Inviamo – conclude la nota – il nostro messaggio di cordoglio e solidarietà a tutto l'esercito italiano e agli oltre 9000 soldati inviati nelle missioni di pace, a tutti gli uomini di Stato affinchè sentano vicino lo Stato e tutto il popolo italiano in nome dei quali svolgono la propria missione e rischiano la vita. Siamo convinti che in questo momento e almeno fino a lunedì ogni discussione sull'opportunità di continuare a svolgere la missione in Afghanistan debba essere rimandata per non rischiare, al di là delle intenzioni, di attenuare la vicinanza del Paese e delle istituzioni nei confronti dell'esercito che merita invece di ricevere affetto e gratitudine incondizionati. I 450 soldati in Afghanistan, oggi più che mai, hanno bisogno di avere accanto un Paese unito per sconfiggere il terrorismo e il fondamentalismo che sono tra i più gravi mali del 21esimo secolo".
Dalla caserma, intanto, sono in partenza i parà che si recheranno a Roma per vegliare le salme dei sei morti nella camera ardente che sarà allestita dopo l'arrivo dei feretri da Kabul.
Le testimonianze di vicinanza al Reggimento della Folgore di stanza in città continuano ad arrivare, il Magistrato delle Contrade ha scritto "A nome del Magistrato e di tutto il mondo delle Contrade esprimo il nostro sincero dolore per le vittime del vile attentato a Kabul, che ha falciato giovani vite, gettato nel lutto le loro famiglie e scolvolto commilitoni e amici. I paracadutisti della Folgore fanno ormai parte della nostra città; per questo avevamo presenziato alla loro partenza per l’Afghanistan ed ora assistiamo sconfortati e impotenti a quanto è accaduto. Ai familiari e a Voi la nostra piena partecipazione e vicinanza".
Il PD senese esprime, anche a nome di tutti i democratici senesi, "dolore e cordoglio per la perdita di sei valorosi soldati, caduti a Kabul mentre servivano la Repubblica Italiana e la comunità internazionale”. Inizia così la nota dell’Unione Comunale del Pd di Siena, che rende omaggio ad Antonio Fortunato, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Roberto Valente, Gian Domenico Pistonami e Massimiliano Randino, vigliaccamente uccisi e privati dall'affetto dei loro cari. La loro perdita – continua la nota – è il più alto sacrificio che ancora una volta viene tributato al Paese; alla brigata Folgore e ai battaglioni 183esimo, 186esimo e 187esimo. Il Pd di Siena piange i soldati caduti e le vittime civili, stringendosi attorno al dolore delle famiglie e di tutti i senesi. Un messaggio di profonda gratitudine va al 186esimo battaglione della Folgore che ha con la nostra città un legame inscindibile in virtù di una lunga storia, fatta di momenti di gioia e dolore ma anche di occasioni di festa, legate alle ricorrenze della Repubblica e alle tradizioni secolari di Siena.
Esprimiamo quindi apprezzamento e condivisione – continua la nota – per la vicinanza e il calore che il Comune di Siena assieme alla Provincia hanno trasmesso agli uomini del 186esimo battaglione con la sospensione di importanti eventi cittadini e con la partecipazione alla giornata di lutto nazionale, fissata per lunedì 21 settembre. Invitiamo i nostri circoli a esporre, in quell’occasione, in ogni sede la bandiera di Stato e del partito a lutto.
Inviamo – conclude la nota – il nostro messaggio di cordoglio e solidarietà a tutto l'esercito italiano e agli oltre 9000 soldati inviati nelle missioni di pace, a tutti gli uomini di Stato affinchè sentano vicino lo Stato e tutto il popolo italiano in nome dei quali svolgono la propria missione e rischiano la vita. Siamo convinti che in questo momento e almeno fino a lunedì ogni discussione sull'opportunità di continuare a svolgere la missione in Afghanistan debba essere rimandata per non rischiare, al di là delle intenzioni, di attenuare la vicinanza del Paese e delle istituzioni nei confronti dell'esercito che merita invece di ricevere affetto e gratitudine incondizionati. I 450 soldati in Afghanistan, oggi più che mai, hanno bisogno di avere accanto un Paese unito per sconfiggere il terrorismo e il fondamentalismo che sono tra i più gravi mali del 21esimo secolo".