Lo dice Carlo Barlozzo, uno dei 3 toscani arrivati all'ultima selezione
di Enrico Campana
CHIANCIANO TERME. “Sono molto contento se penso a quanti erano… Fra 1200 concorrenti essere arrivato fra i primi 30 è come aver pescato con una rete nell’Oceano… Bella esperienza… Per la prima volta mi sono trovato rimbalzato in una situazione del genere… L’ultima selezione è stata una trasmissione vera, con tutti gli ingredienti, l’esibizione sul palco… E Gianni Morandi mi ha messo a mio agio, davvero una brava persona. Mi ha chiesto se avevo mai cantato al Parco Fucoli di Chianciano, gli ho risposto di no, ma che avevo visto un suo concerto”.
Carlo Barlozzo era – musicalmente e come “messaggio poetico” – ben attrezzato per poter aspirare a entrare fra i 6 giovani per il Festival di Sanremo. Però non ce l’ha fatta e comunque dal 7° classificato in poi sono tutti pari merito. Si tratta del classico” bel risultato” in grado di creare squarci interessanti sulla carriera di questo giovane avvocato di Chianciano, trovatosi all’ultimo miglio del fatidico “italian dream” con un’altra collega senese, Selene Lungarella di Bettolle, e i Biondareef, toscani del Valdarno, che nel 2010 aveva affrontato nel Pop-Art Music Contest Prestige-Bar, il suo primo “cimento” ufficiale nel quale lui, enigmatico e semplice, era stato finalista e dove si era fatto conoscere, accompagnandosi col flauto traverso. La sinalunghese Giulia Cresti, in arte Pietraluna, cantante solista dei “Sette in condotta” un’altra delle protagoniste interessante del concorso-tormentone per eccellenza, non ce l’ha fatta ad arrivare sul palco del Nomentano come finalista il 12 gennaio. Barlozzo è stato scelto dalla giuria, ma il suo primo album “La Meta Live” ha ispirato un videoclip che si può scaricare su You Tube dalla presentazione del 29 dicembre a Montepulciano (http://www.youtube.com/watch?v=Ir_uPRJQo_Y&feature=player_embedded).
Non ci sono quinsi toscani fra i 6 giovani artisti scelti attraverso due selezioni parallele (la messa in onda sul web del brano, e la giuria, con quote di 30 più 30). Al termine della snervante maratona live del Nomentano con l’esibizione dei finalisti è seguito venerdì 13 il lavoro del Gruppo d’Ascolto del Festival del Sanremo Social con Gianni Morandi, il direttore artistico Gianmarco Mazzi, Gianmarco Foderaro, Silvia Notargiacomo, Federica Gentile e Saverio Schiano Lamariello. Sabato in diretta Tv il verdetto.
La città di provenienza dei “fortunati”, chiamiamoli così in quanto da sempre le giurie del concorso canoro più famoso al mondo sono state smentite dai risultati commerciali e di gradimento (vedi Vasco Rossi), permette comunque di capire che nella metropoli o all’ombra delle grandi regioni che controllano il mercato della musica è più facile sfondare. Hanno infatti staccato il biglietto per l’Ariston i laziali Giulia Anania (romana, 27 anni, col brano “La email che non ho mai scritto”), Marco Guazzone (romano, 23 anni, con “Gusto”) e Dana Angi (18 anni, di Latina, con “Incognita poesia”), i lombardi Alessandro Casillo (15 anni, il più giovane, con “E’ vero”) e Celeste Gaia (21 anni, di Pavia, con “Carlo”), mentre viene dalla Puglia Erica Mou (21 anni, con “Nella vasca da bagno del tempo”..
All’indomani dal verdetto, annunciato personalmente da Gianni Morandi, il conduttore del Festival sempre più nei panni di Pippo Baudo, non sono mancate le polemiche. Pesantissime le bordate che Francesca Giaccari, laureata in Scienze delle Comunicazioni, ha lanciato contro la riuria Rai, accusata di aver ordito un complotto contro Mediaset e Maria De Filippi. Artista provocante (ex del grande Fratello) e provocatoria ha “denunciato” testi banali da Baci Perugina e presentato un brano-invettiva singolare “contro i banchieri, Mario Draghi, la finanza, la chiesa e lo squallore morale dell’Italia”. Troppo delusa, come Miss Italia 2011 Francesca Bivone, i protagonisti dei Talent Show di Amici e X Factor (ma questo è un programma Rai…) “Miss Maria”, questo il nome d’arte, non accetta il verdetto. Soprattutto il suo. “Un vero scandalo – ha detto -, sono stati tagliati i più votati sui Social Forum, senza tenere conto che Facebook e You Tube sono i nuovi strumenti. Su You Tube io ho avuto 20 mila “mi piace”… La cosa peggiore è che hanno tenuto nascosto i voti. Abbiamo assistito a una vera strategia studiata a tavolino”.
Carlo Barlozzo non si lancia nel polverone, e non solo per sensibilità professionale di chi pratica la professione forense, ma per la sua riservatezza e fair play. Queste storie probabilmente sono vere, forse sanno di scuse o servono per farsi pubblicità.
“Personalmente – questa la sua opinione – sono grato per l’attenzione della Giuria d’ascolto, questo concorso è una questione di grandi numeri, è fatale che ci siano delle polemiche. Confesso però che non mi piacciono i testi delle canzoni perché non rappresentano i gusti e gli argomenti dei giovani della nostra epoca. A mio avviso la migliore canzone era quella del napoletano Giovanni Bock”.
Gratta gratta, il cantautore rock che presentava il brano “Prima di parlare” (http://www.youtube.com/watch?v=kTJmcsJsuUo), una metafora sul timore di prendere sempre la strada sbagliata, ammette che si è persa una grande occasione. “C’era molto materiale interessante per rinnovare la canzone italiana. C’erano cose più nuove di quelle che sono passate riguardanti la realtà dei giovani e avvicinarli al Festival. E questo era uno stimolo interessante per riprendere finalmente un pubblico più giovane”.
encampana@alice.it
Riproduzione Riservata
CHIANCIANO TERME. “Sono molto contento se penso a quanti erano… Fra 1200 concorrenti essere arrivato fra i primi 30 è come aver pescato con una rete nell’Oceano… Bella esperienza… Per la prima volta mi sono trovato rimbalzato in una situazione del genere… L’ultima selezione è stata una trasmissione vera, con tutti gli ingredienti, l’esibizione sul palco… E Gianni Morandi mi ha messo a mio agio, davvero una brava persona. Mi ha chiesto se avevo mai cantato al Parco Fucoli di Chianciano, gli ho risposto di no, ma che avevo visto un suo concerto”.
Carlo Barlozzo era – musicalmente e come “messaggio poetico” – ben attrezzato per poter aspirare a entrare fra i 6 giovani per il Festival di Sanremo. Però non ce l’ha fatta e comunque dal 7° classificato in poi sono tutti pari merito. Si tratta del classico” bel risultato” in grado di creare squarci interessanti sulla carriera di questo giovane avvocato di Chianciano, trovatosi all’ultimo miglio del fatidico “italian dream” con un’altra collega senese, Selene Lungarella di Bettolle, e i Biondareef, toscani del Valdarno, che nel 2010 aveva affrontato nel Pop-Art Music Contest Prestige-Bar, il suo primo “cimento” ufficiale nel quale lui, enigmatico e semplice, era stato finalista e dove si era fatto conoscere, accompagnandosi col flauto traverso. La sinalunghese Giulia Cresti, in arte Pietraluna, cantante solista dei “Sette in condotta” un’altra delle protagoniste interessante del concorso-tormentone per eccellenza, non ce l’ha fatta ad arrivare sul palco del Nomentano come finalista il 12 gennaio. Barlozzo è stato scelto dalla giuria, ma il suo primo album “La Meta Live” ha ispirato un videoclip che si può scaricare su You Tube dalla presentazione del 29 dicembre a Montepulciano (http://www.youtube.com/watch?v=Ir_uPRJQo_Y&feature=player_embedded).
Non ci sono quinsi toscani fra i 6 giovani artisti scelti attraverso due selezioni parallele (la messa in onda sul web del brano, e la giuria, con quote di 30 più 30). Al termine della snervante maratona live del Nomentano con l’esibizione dei finalisti è seguito venerdì 13 il lavoro del Gruppo d’Ascolto del Festival del Sanremo Social con Gianni Morandi, il direttore artistico Gianmarco Mazzi, Gianmarco Foderaro, Silvia Notargiacomo, Federica Gentile e Saverio Schiano Lamariello. Sabato in diretta Tv il verdetto.
La città di provenienza dei “fortunati”, chiamiamoli così in quanto da sempre le giurie del concorso canoro più famoso al mondo sono state smentite dai risultati commerciali e di gradimento (vedi Vasco Rossi), permette comunque di capire che nella metropoli o all’ombra delle grandi regioni che controllano il mercato della musica è più facile sfondare. Hanno infatti staccato il biglietto per l’Ariston i laziali Giulia Anania (romana, 27 anni, col brano “La email che non ho mai scritto”), Marco Guazzone (romano, 23 anni, con “Gusto”) e Dana Angi (18 anni, di Latina, con “Incognita poesia”), i lombardi Alessandro Casillo (15 anni, il più giovane, con “E’ vero”) e Celeste Gaia (21 anni, di Pavia, con “Carlo”), mentre viene dalla Puglia Erica Mou (21 anni, con “Nella vasca da bagno del tempo”..
All’indomani dal verdetto, annunciato personalmente da Gianni Morandi, il conduttore del Festival sempre più nei panni di Pippo Baudo, non sono mancate le polemiche. Pesantissime le bordate che Francesca Giaccari, laureata in Scienze delle Comunicazioni, ha lanciato contro la riuria Rai, accusata di aver ordito un complotto contro Mediaset e Maria De Filippi. Artista provocante (ex del grande Fratello) e provocatoria ha “denunciato” testi banali da Baci Perugina e presentato un brano-invettiva singolare “contro i banchieri, Mario Draghi, la finanza, la chiesa e lo squallore morale dell’Italia”. Troppo delusa, come Miss Italia 2011 Francesca Bivone, i protagonisti dei Talent Show di Amici e X Factor (ma questo è un programma Rai…) “Miss Maria”, questo il nome d’arte, non accetta il verdetto. Soprattutto il suo. “Un vero scandalo – ha detto -, sono stati tagliati i più votati sui Social Forum, senza tenere conto che Facebook e You Tube sono i nuovi strumenti. Su You Tube io ho avuto 20 mila “mi piace”… La cosa peggiore è che hanno tenuto nascosto i voti. Abbiamo assistito a una vera strategia studiata a tavolino”.
Carlo Barlozzo non si lancia nel polverone, e non solo per sensibilità professionale di chi pratica la professione forense, ma per la sua riservatezza e fair play. Queste storie probabilmente sono vere, forse sanno di scuse o servono per farsi pubblicità.
“Personalmente – questa la sua opinione – sono grato per l’attenzione della Giuria d’ascolto, questo concorso è una questione di grandi numeri, è fatale che ci siano delle polemiche. Confesso però che non mi piacciono i testi delle canzoni perché non rappresentano i gusti e gli argomenti dei giovani della nostra epoca. A mio avviso la migliore canzone era quella del napoletano Giovanni Bock”.
Gratta gratta, il cantautore rock che presentava il brano “Prima di parlare” (http://www.youtube.com/watch?v=kTJmcsJsuUo), una metafora sul timore di prendere sempre la strada sbagliata, ammette che si è persa una grande occasione. “C’era molto materiale interessante per rinnovare la canzone italiana. C’erano cose più nuove di quelle che sono passate riguardanti la realtà dei giovani e avvicinarli al Festival. E questo era uno stimolo interessante per riprendere finalmente un pubblico più giovane”.
encampana@alice.it
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