Il consigliere torritese della Lega Nord, responsabile del Carroccio per la Valdichiana, racconta che il suo intervento ha spinto un lettore a contattarlo per segnalare altri "sprechi" messi in atto dalle società partecipate. Per non parlare dei danni ambientali causati da certi interventi.
"Le tre domande che avevo posto- ricorda Di Stasio – si riassumevano pressappoco così: 1) Come mai 200 mila Euro sono un grosso investimento da rendere pubblico sulla stampa, mentre invece i 50 milioni di Euro di pegni garantiti da tutti i Comuni dell’A.T.O. 8, compresi Torrita, Trequanda, Montepulciano ecc., in nome e per conto di Nuove Acque, non hanno ritenuto opportuno renderlo noto; l’unico che l’ha reso noto è stato il sottoscritto, lamentando anche nell’occasione, in Consiglio Comunale a Torrita e chiedendo al Sindaco perché per il completamento della rete fognaria e per la ristrutturazione delle condotte, Nuove Acque aveva bisogno che l’investimento fosse totalmente garantito dai comuni che fanno parte della A.T.O. 8, facendoli impegnare per 50 milioni di Euro senza che nessuno battesse ciglio; 2) Come mai, quando il sottoscritto ha chiesto di sapere che percorso e che fine facessero i soldi delle carissime bollette pagate dai cittadini, visto che da sempre, sia quando la società era il CIGAF che adesso con Nuove Acque, ogni volta che l’investimento sorpassa il limite del pagamento dei funzionari e dei dirigenti, entra in gioco la parte pubblica e quindi “paga Pantalone”; 3) Ultima domanda: come mai i cittadini sono costretti a subire da parte di Nuove Acque un atteggiamento a dir poco discutibile quando si parla dell’obbligatorietà di far creare i tracciati per gli allacci dei contatori (privati) , non in modo autonomo ma obbligando l’utente a dare a Nuove Acque stessa l’incarico per lo svolgimento dell’opera con dei prezzi assurdamente alti, sovvertendo così la legge più elementare del mercato, cioè la possibilità di una scelta autonoma sull’azienda da incaricare".
Ed ecco la segnalazione fatta da un cittadino al consigliere della Lega Nord: due pozzi siti in località Salimbeni, nel territorio di Trequanda, "attrezzati veramente di tutto punto e con i lavori portati a totale completamento, quindi con le pompe, tutti i manufatti in cemento, le linee delle tubature per trasportare l’acqua per il raggiungimento degli utenti" commenta Di Stasio stando sul posto. "A questo punto ci doveva essere da parte di Nuove Acque – continua il consigliere – la società competente, l’inaugurazione dell’opera: ebbene, invece di inaugurarla quest’opera è stata abbandonata come si evince dalle foto. Il motivo: pare che a lavori ultimati si sia scoperto che quell’acqua non fosse potabile perché contiene una alta concentrazione di residui ferrosi".
"Le mie domande sono semplici – conclude Di Stasio – come mai prima si sono completati i lavori e poi si è scoperto il problema? Tra tutti i responsabili di tale scempio qualcuno ha pagato in prima persona? Quanti "soldoni" sono stati spesi? Penso che a questo punto siano doverose delle spiegazioni ai cittadini sia da parte di Nuove Acque sia da parte di chi queste cose le ha taciute. Sicuro di rendere un servizio ai cittadini, attendo risposte".