SIENA. La storia di maltrattamenti, liti e violenze di una famiglia di origini giordane è iniziata qualche anno fa, quando lei, oggi trentenne, raggiunse il marito, 36 anni, insieme ai loro figli ancora piccoli in Italia. Lui era arrivato nella nostra provincia nel 2001, dopo 4 anni di matrimonio, per cercarsi un lavoro.
Lei soltanto nel 2005 per poter ricongiungersi al marito. Ma le cose non sono mai andate bene così la donna dopo anni di violenze e maltrattamenti da parte del coniuge non ce l’ha fatta più e lo ha denunciato alla Polizia.
Le investigatrici della seconda sezione della Squadra Mobile della Questura di Siena, specializzata per questo tipo di reati commessi in danno delle persone più deboli, donne e bambini, dopo aver raccolto le dichiarazioni della vittima, coordinate dal loro dirigente Sabato Fortunato, hanno svolto gli accertamenti che hanno portato alla denuncia del coniuge per maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli e per violazione degli obblighi di assistenza familiare.
In particolare, dalle indagini svolte è emerso che il Q.H.A.H., queste le sue iniziali, fin dall’arrivo dei familiari a Siena, non ha mai assolto agli obblighi familiari neppure per le spese alimentari quotidiane, che da sempre gravano sulla moglie che si è fatta carico di tutto anche nei confronti dei loro due figli, un maschietto di 11 anni e una bimba di 7.Lo straniero, inoltre, durante questi anni l’ha ingiuriato, assumendo atteggiamenti violenti e irriguardosi nei suoi confronti durante le frequenti liti, fino a d arrivare a minacciarla di morte anche di fronte ai figli, che in due occasioni sarebbero stati a loro volta percossi dal padre spesso ubriaco e dedito al gioco.La donna ha, infatti, raccontato alla Polizia che il marito, pur lavorando come pizzaiolo e guadagnando un buono stipendio, ha sempre speso tutti i soldi nelle sale giochi o al bar con gli amici, pretendendo oltretutto denaro anche da lei che si è sempre fatta carico di pagare le bollette e la spesa quotidiana, oltre all’affitto della casa.
Lo scorso 28 settembre, all’esito degli accertamenti svolti dalla Squadra Mobile, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Siena, ritenendo che vi fossero i presupposti per l’emissione del provvedimento richiesto dal Pubblico Ministero ha emesso nei confronti del giordano la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare vietando altresì all’indagato di avvicinarsi per qualsiasi ragione al luogo di lavoro della moglie e alle scuole frequentate dai figli.
Nel pomeriggio del 29 settembre, soltanto qualche ora dopo che gli investigatori avevano dato esecuzione al provvedimento, l’uomo si è recato alla scuola frequentata dalla figlia, con l’intenzione di prelevarla dall’istituto, aspettandola all’esterno dove è stato sorpreso dai poliziotti della Volante mentre discuteva con una maestra.E’ ora al vaglio del Giudice la posizione dello straniero che ha violato la misura appena eseguita.
Lei soltanto nel 2005 per poter ricongiungersi al marito. Ma le cose non sono mai andate bene così la donna dopo anni di violenze e maltrattamenti da parte del coniuge non ce l’ha fatta più e lo ha denunciato alla Polizia.
Le investigatrici della seconda sezione della Squadra Mobile della Questura di Siena, specializzata per questo tipo di reati commessi in danno delle persone più deboli, donne e bambini, dopo aver raccolto le dichiarazioni della vittima, coordinate dal loro dirigente Sabato Fortunato, hanno svolto gli accertamenti che hanno portato alla denuncia del coniuge per maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli e per violazione degli obblighi di assistenza familiare.
In particolare, dalle indagini svolte è emerso che il Q.H.A.H., queste le sue iniziali, fin dall’arrivo dei familiari a Siena, non ha mai assolto agli obblighi familiari neppure per le spese alimentari quotidiane, che da sempre gravano sulla moglie che si è fatta carico di tutto anche nei confronti dei loro due figli, un maschietto di 11 anni e una bimba di 7.Lo straniero, inoltre, durante questi anni l’ha ingiuriato, assumendo atteggiamenti violenti e irriguardosi nei suoi confronti durante le frequenti liti, fino a d arrivare a minacciarla di morte anche di fronte ai figli, che in due occasioni sarebbero stati a loro volta percossi dal padre spesso ubriaco e dedito al gioco.La donna ha, infatti, raccontato alla Polizia che il marito, pur lavorando come pizzaiolo e guadagnando un buono stipendio, ha sempre speso tutti i soldi nelle sale giochi o al bar con gli amici, pretendendo oltretutto denaro anche da lei che si è sempre fatta carico di pagare le bollette e la spesa quotidiana, oltre all’affitto della casa.
Lo scorso 28 settembre, all’esito degli accertamenti svolti dalla Squadra Mobile, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Siena, ritenendo che vi fossero i presupposti per l’emissione del provvedimento richiesto dal Pubblico Ministero ha emesso nei confronti del giordano la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare vietando altresì all’indagato di avvicinarsi per qualsiasi ragione al luogo di lavoro della moglie e alle scuole frequentate dai figli.
Nel pomeriggio del 29 settembre, soltanto qualche ora dopo che gli investigatori avevano dato esecuzione al provvedimento, l’uomo si è recato alla scuola frequentata dalla figlia, con l’intenzione di prelevarla dall’istituto, aspettandola all’esterno dove è stato sorpreso dai poliziotti della Volante mentre discuteva con una maestra.E’ ora al vaglio del Giudice la posizione dello straniero che ha violato la misura appena eseguita.