Vittori fa nomi e cognomi dei colpevoli

SIENA. “Siena città di sogni e di chimere”, così cantava un celebre stornello cittadino del passato, quando la nostra Città era desiderata ed invidiata da tutti e poteva concorrere seriamente per il titolo di Capitale della Cultura. E oggi? Siamo inevitabilmente giunti alla fine ingloriosa, quanto pianificata, di un altro pezzo della nostra storia, la fine della Robur: dopo aver perso la Mens Sana, anche il Siena Calcio ha chiuso la propria storia. Di chi è la colpa? Certo non dei dipendenti, che lavoravano oramai “gratuitamente” perché la società non saldava gli stipendi, né dei tifosi, vero “cuore” della squadra che con passione hanno sempre accompagnato e sostenuto in tutta Italia, il più delle volte apostrofati in modo improprio solo per far ricadere su di loro la “colpa” di questo o quel misfatto societario. I responsabili sono invece i seguenti, ciascuno per la propria parte: Monte dei Paschi, Istituzioni cittadine (cioè PD) ed il presidente Mezzaroma. Tutto quello che è stato fatto in fretta e furia in questi ultimi giorni (magari solo per gettare fumo negli occhi ai cittadini e dare una parvenza di “impegno”) poteva esser fatto mesi fa. Mezzaroma poteva essersi già dimesso (o fatto dimettere…) tempo addietro, MPS poteva aver già proposto la ridiscussione e spalmatura del debito e le istituzioni potevano nel passato recente almeno chiedere quanto appena scritto. Sembra invece che non ci sia stata volontà di farlo. Anzi, sembra che sia stato tutto studiato a tavolino per far fallire la Robur. Forse perché chi ha in mano la città non voleva che altri potessero “guadagnare” almeno in prestigio con la Robur? Se si voleva salvare il Siena bastava che quando quei pochi chiesero informazioni sull’acquisto della società (Pellegrini, ad esempio) non fossero stati trattati a pesci in faccia dalla Banca (vero padrone del Siena). Certo, facendo così tanti ci avrebbero rimesso in città, quindi meglio far fallire tutto prima di farci guadagnare altri. Oggi Banca e Istituzioni gettano fango su Mezzaroma forse non ricordando che Mezzaroma stesso è presidente del Siena per mano loro e del Groviglio e non perché avesse a cuore le sorti della squadra o della città stessa.
Abbraccio idealmente, da tifoso, tutti gli Ultras ed i tifosi in generale, che si sono battuti per aiutare la Robur a non sparire, con manifestazioni, firme e tanto altro, mettendoci la faccia (a differenza di altri personaggi di spicco della città), e oggi si ritrovano con un pugno di mosche perché il Sistema Siena ha colpito ancora.
E’ proprio per questo motivo che dobbiamo stoppare qualsiasi tentativo di far tornare in auge, nella nuova struttura societaria e proprietaria del Siena che verrà, il Groviglio ed i personaggi a lui legati. Alcuni dei nomi fin qui circolati vanno proprio in questa direzione. L’unica strada percorribile è quella di affiancare al nuovo azionista di maggioranza una rappresentanza della tifoseria, attraverso lo strumento dell’azionariato popolare, come abbiamo più volte proposto.
La Robur prima di essere del Monte dei Paschi, delle Istituzioni, del Sistema Siena o di Mezzaroma era un patrimonio della città intera e tale deve rimanere! Città che se continua cosi è destinata a mio dolore a finire sempre più in basso. Siena città di sogni e di chimere cantava una celebre canzone cittadina: ora che ci avete levato questo ultimo sogno… preparatevi alle chimere.
William Vittori – Lega Nord Siena