Era malata da tempo
MILANO. Si è spenta oggi Franca Rame. L’attrice, sposata con Dario Fo, era malata da tempo. La camera ardente verrà allestita al Piccolo Teatro di Milano da giovedì mattina alle 10 e resterà aperta anche di notte. Venerdì mattina alle 11, poi, davanti al teatro Strehler si terrà una cerimonia laica.
Impegno teatrel con il marito, ma anche passione politica e civile. Entrambi abbracciano il ’68. Esperienza che poi la porta a unirsi alle file del movimento femminista negli anni 70 e una emancipazione dal marito. Comincia a scrivere e recitare da sola i suoi testi, specie quelli incentrati sulla denuncia del ruolo della donna. «Parliamo di donne» era del resto il titolo di un suo fortunatissimo dittico, due atti unici, «L’eroina» (sulla droga), «La donna grassa», e il suo «Tutta casa, letto e chiesa». Tanti successi e anche i drammi. Come il rapimento e lo stupro nel 1973 da parte di cinque neofascisti. «Ho subito ogni tipo di violenza», scriveva l’attrice sul suo sito. Il reato è andato in prescrizione dopo 25 anni. E proprio da questa esperienza nasce un lavoro: «Lo stupro». Prima in teatro, poi in televisione. Franca Rame va da Celentano, a «Fantastico», e lo recita in diretta. Nel 1999 ha ricevuto anche lei la laurea honoris causa da parte dell’Università di Wolverhampton, insieme a Dario. Il suo impegno politico, sentito sempre come la sua vera vocazione, la porta ad accettare di essere candidata nelle elezioni politiche del 2006 capolista al Senato per L’Italia in sei Regioni, quando viene eletta senatrice in Piemonte e, poco dopo, Antonio Di Pietro la propone come Presidente della Repubblica (ricevette 24 voti). Ma poi, indipendente e incapace di accettare compromessi troppo vistosi, lascia il Senato due anni dopo
Impegno teatrel con il marito, ma anche passione politica e civile. Entrambi abbracciano il ’68. Esperienza che poi la porta a unirsi alle file del movimento femminista negli anni 70 e una emancipazione dal marito. Comincia a scrivere e recitare da sola i suoi testi, specie quelli incentrati sulla denuncia del ruolo della donna. «Parliamo di donne» era del resto il titolo di un suo fortunatissimo dittico, due atti unici, «L’eroina» (sulla droga), «La donna grassa», e il suo «Tutta casa, letto e chiesa». Tanti successi e anche i drammi. Come il rapimento e lo stupro nel 1973 da parte di cinque neofascisti. «Ho subito ogni tipo di violenza», scriveva l’attrice sul suo sito. Il reato è andato in prescrizione dopo 25 anni. E proprio da questa esperienza nasce un lavoro: «Lo stupro». Prima in teatro, poi in televisione. Franca Rame va da Celentano, a «Fantastico», e lo recita in diretta. Nel 1999 ha ricevuto anche lei la laurea honoris causa da parte dell’Università di Wolverhampton, insieme a Dario. Il suo impegno politico, sentito sempre come la sua vera vocazione, la porta ad accettare di essere candidata nelle elezioni politiche del 2006 capolista al Senato per L’Italia in sei Regioni, quando viene eletta senatrice in Piemonte e, poco dopo, Antonio Di Pietro la propone come Presidente della Repubblica (ricevette 24 voti). Ma poi, indipendente e incapace di accettare compromessi troppo vistosi, lascia il Senato due anni dopo