La presentazione martedì 17 maggio alle ore 18 al Circolo Arci Centro
Il libro è ambientato a L’Avana, alla fine dell’estate di un anno all’inizio del 0000. Juan Tristá, uomo disilluso e senza più valori scopre improvvisamente di potersi togliere e rimettere a piacimento la testa. È l’inizio di un viaggio negli abissi dell’animo umano, una sorta di catabasi moderna per le vie dell’Avana, tra prostitute di strada, ottusi funzionari governativi e anime disperate che vivono all’ombra del tanto atteso progresso. L’amore di Juan Tristá per la giovane Rebecca, amante del figlio, è l’episodio cruciale, il definitivo collasso della ragione: il protagonista arriverà a rinnegare il proprio presente, testa compresa, pur di conquistare la ragazza amata e, con lei, una nuova prospettiva di libertà. Con uno stile ammaliante che, nel finale, si rivelerà quasi catartico, Mejides ci regala una storia solo in apparenza surreale, metafora illuminante di una Cuba viva e pulsante, ancora incastrata, però, fra un passato di ideali disattesi e un futuro di speranze disilluse.
Miguel Mejides, nato a Camagüey nel 1950, è membro dell’Unione degli scrittori e artisti di Cuba ed è uno tra i più prolifici autori cubani contemporanei. In Italia appare in due antologie di autori cubani: “A labbra nude” (1995) e “Vedi Cuba e poi muori” (1997), entrambe edite da Feltrinelli. Nel 2001 è uscita la sua raccolta di racconti, “Rumba Palace”, pubblicata da Perosini. Mejides, inoltre, è coautore, con Graziano Bartolini, del volume di testi e fotografie “Suonare sogni a Cuba” (Stampa Alternativa, 2001). Con Edizioni Estemporanee, l’autore ha già pubblicato, oltre a “Le due teste dell’amore” (2010), “Perversioni all’Avana” (2006), giunto alla sua seconda edizione.