"Anche stavolta non adeguata la tutela per i piccoli azionisti"
“Non si tratta di mettere in dubbio la necessità della ricapitalizzazione, ma piuttosto le modalità della sua gestione – dice Marco Frigerio, responsabile del tavolo tematico Economia e sviluppo di Siena Cambia – In questi casi di aumento iper-diluitivo, con una quantità enorme di nuove azioni immesse sul mercato rispetto alle vecchie, sarebbe stato opportuno che la Consob intervenisse con soluzioni concrete. Una caratteristica che accomuna molti di questi aumenti (vedi Fonsai, Unipol, Tiscali, Pirelli e altri casi simili negli anni recenti) è infatti che nei primi giorni di contrattazione i diritti sui titoli di nuova emissione vanno giù, mentre le “vecchie” azioni sono richieste a prezzi astronomici, tanto da causare prolungate sospensioni della Borsa. E ciò si è verificato anche per Banca Monte dei Paschi”.
Insomma, sembra che anche questa una volta, la Borsa di Milano, i gestori e i controllori si siano fatti trovare impreparati – se vogliamo usare questa parola – da un aumento che non poteva non creare anomalie, date le proprie caratteristiche. E in queste situazioni, purtroppo, solo i pesci grossi sguazzano comodamente.
Il piccolo investitore viene infatti invogliato a sottoscrivere l’aumento di capitale, anche leggendo giornali e agenzie di stampa, che nei primi giorni si affrettano a raccontarci che “le azioni volano”, ma poi è lasciato a brancolare nel buio, indeciso sul da farsi.
Se decide di vendere i diritti di opzione al prezzo attuale, accetta di accollarsi la perdita senza correre ulteriori rischi (ma rinunciando, al contempo, a possibili recuperi). Se invece decide di tenere i diritti e sottoscrivere le nuove azioni, deve sborsare altro denaro fresco e augurarsi un futuro roseo per le quotazioni azionarie. Nel breve periodo può starci di tutto e le oscillazioni possono essere ampie. Nel medio-lungo periodo, invece, tutto dipende dal giorno in cui la Banca tornerà finalmente a regalarci una semestrale in utile e a distribuire dividendi.
Una cosa è certa: l’attuale valore dei diritti è in linea con un prezzo delle nuove azioni Banca Monte dei Paschi pari ad 1,48. Una cifra ragionevole, in linea con una capitalizzazione complessiva di € 7,5 mld. L’attuale prezzo azionario è invece distorto da pressioni rialziste destinate a cadere non appena le nuove azioni entreranno in circolazione. Un crollo delle azioni nei prossimi giorni non dovrà quindi spaventare, perché sarà solo un ritorno alla normalità.
Siena Cambia