Tra i 62 avvisi di conclusione delle indagini anche quelli a Giuseppe Mussari e Alessandro Profumo
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/originali/1402479188108.jpg)
TRANI. L’inchiesta della Procura di Trani per usura sta facendo tremare il gotha finanziario italiano.
62 gli avvisi di conclusione delle indagini che sono stati notificati. Tra i nomi illustri compare quello dell’ex capo della Vigilanza della Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola (passata anche da Siena a testimoniare nel caso dell’acquisizione di Antonveneta) e dell’ex Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni.
La lista dei vertici delle banche italiane prosegue con il presidente del Cda di Bnl, Luigi Abete, e l’AD Fabio Gallia e con l’ex vicepresidente Piero Sergio Erede e il presidente del collegio sindacale Pier Paolo Piccinelli. Per Unicredit l’ex presidente del Cda, Dieter Rampl, e il dg Roberto Nicastro. Si procede anche per i vertici di Unicredit Banca di Roma che coinvolge Paolo Savona, ex presidente del Cda. Per Unicredit Banca d’Impresa l’ex presidente Mario Fertonani, l’attuale vicepresidente vicario di Unicredit spa, Candido Fois, e Piergiorgio Peluso, figlio dell’ex Guardasigilli Anna Maria Cancellieri, nella sua precedente qualità di AD di Unicredit Banca d’Impresa. Per la Banca Popolare di Bari sono indagati anche l’attuale presidente del Cda e AD, Marco Jacobini, l’ex presidente Fulvio Saroli, e il dg Pasquale Lorusso.
Il Pubblico Ministero Ruggiero ipotizza il reato di usura messo in atto dai vertici delle banche con il “concorso morale” degli ex vertici di Bankitalia. Da parte di questi ultimi sarebbe arrivata l’indicazione alle banche di calcolare gli oneri dei finanziamenti concessi in rapporto al credito stanziato invece che a quello effettivamente erogato dando seguito all’elaborazione di tassi effettivi globali (Teg) falsati. Secondo le indagini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari, in questo modo gli interessi applicati dalla banche alla clientela per determinate categorie di finanziamenti (in forma di anticipazioni su c/c) risultavano sempre entro i limiti dei `tassi soglia´, pur essendo in concreto ad essi superiori e, come tali, usurari.
Le aziende ritenute danneggiate dal comportamento delle banche sono del nord barese: Bnl – secondo i conteggi della pubblica accusa – con l’applicazione dei tassi usurari avrebbe lucrato oltre 53mila euro; il gruppo Unicredit più di 15mila euro; Mps circa 27mila euro, Banca Popolare di Bari solo 296 euro.