Bella e perduta. L
SIENA. La terza edizione della rassegna di Appuntamenti d’autore, dedicata al Risorgimento e al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, si conclude lunedì prossimo (6 dicembre), alle 18 nel Salone Storica della Biblioteca Comunale degli Intronati.
Il compito di Raccontare l’Unità italiana è affidato a Lucio Villari autore di “Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento” (editori Laterza).
Lo scrittore, professore di storia contemporanea all’Università di Roma Tre, affronta l’argomento con la competenza dello storico e l’affabilità del narratore.
Ne esce una ricostruzione storica dettagliata del contesto italiano ed europeo di quegli anni, un’analisi dei fatti, dalla fase napoleonica, ai moti carbonari, alle guerre d’indipendenza, sotto il profilo politico e ideologico.
Il saggio ripercorre, infatti, le tappe fondamentali del percorso che portò un popolo, fino allora diviso e soggiogato alle potenze straniere e al potere della Chiesa, alla conquista dell’indipendenza politica e alla rivendicazione di una propria identità.
Il Risorgimento per Villari “è stata opera di giovani, a loro si deve se l’Italia, dopo secoli di servitù, di speranze inutili, di indifferenza e di disillusioni, ha cominciato a non aver paura della libertà”.
Lo scrittore ci racconta di grandi intellettuali e popolani, risvegliati dal torpore e uniti da un unico denominatore: inseguire il sogno di una nazione unita, una patria. Senza l’unificazione culturale avvenuta con il risorgimento non ci sarebbe stata l’Italia. Di questo va conservata memoria.
Non a caso la scelta del titolo, ripreso dalle pagine del Nabucco di Verdi “patria si bella e perduta”, che non esprime tanto la nostalgia di un passato luminoso, quanto il timore per un futuro incerto.
Lo scrittore ci racconta una trama che è la nostra storia.