Il Codacons ha chiesto all'UE di bloccare il nullaosta
Il ministro dell’Economia Grilli – spiega il Codacons – dovrà ora provvedere al deposito dei documenti prima del 20 febbraio, quando cioè il Tar deciderà se bloccare il megaprestito all’istituto di credito. Il Tar ha inoltre convocato il prossimo 20 febbraio il presidente di Mps, assieme al Direttore generale ed al responsabile del Servizio di vigilanza della Banca d’Italia.
Il Codacons intanto ha chiesto all’Unione Europea di revocare il nullaosta al prestito perché la banca ha taciuto agli organi di vigilanza elementi essenziali che impedivano di ottenerlo, e prosegue – si legge nella nota – la sua azione a tutela di correntisti e risparmiatori Mps, che attraverso l’associazione hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo penale.
”Siamo molto soddisfatti per la decisione del Tar – ha spiegato il presidente Carlo Rienzi – perché finalmente si farà chiarezza fuori dalle segrete stanze di palazzo e i cittadini potranno direttamente valutare se sia giusto o meno dare 3,9 miliardi di euro, pari all’Imu sulla prima casa, per sanare buchi e deficit di privati banchieri”.