SIENA. Successo di pubblico per l'appuntamento di ieri lunedì 19 maggio di "LuneDiLibri". Protagonista, "L'evoluzione della mente – Le origini biologiche dell'intelligenza, della coscienza, del senso morale" di Telmo Pievani, Sperling & Kupfer editori, intervistato da Patrizia Marti dell'Università degli Studi di Siena. Un incontro che ha raccolto l'attenzione di molti senesi e che, come ha sottolineato Marcello Flores, assessore alla Cultura del Comune di Siena, ha rappresentato l'occasione per parlare di scienza nei suoi aspetti più problematici, affrontando aspetti che costituiscono oggi uno dei terreni più difficili su cui confrontarsi. L'opera presentata, infatti – nelle librerie dallo scorso mese di gennaio – affronta i temi delle basi biologiche del linguaggio, della sensibilità morale, del pensiero magico e religioso. Ovvero, una serie di scoperte che hanno cambiato i confini fra corpo e coscienza, istinti e pensiero razionale. L'autore, Telmo Pievani, è professore di Filosofia della Scienza all'Università di Milano Bicocca. Coordinatore del Festival della Scienza di Genova, Pievani collabora con il quotidiano La Repubblica. E' autore di saggi sia specialistici sia divulgativi, tra i quali “Creazione senza Dio” e “In difesa di Darwin”.
Il ciclo di appuntamenti, organizzati dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Siena, continua ora lunedì prossimo, 26 maggio alle ore 18 nel Salone Storico della Biblioteca Comunale degli Intronati, con “Verde e Zafferano. A voce alta per la Birmania”, Bompiani Editore, l'ultimo libro scritto dalla giornalista Carmen Lasorella che sarà intervistata da Marco Mayer, esperto di diritti umani e intervento umanitario. Il libro è un intenso reportage che racconta le vittime di uno fra i regimi totalitari più feroci dei nostri tempi: quello birmano. La Birmania, recentemente sconvolta dal tragico passaggio del ciclone Nargis, è raccontata come “il luogo degli incubi e dei sogni”. “Verde e Zafferano” è il racconto in presa diretta dei fatti che hanno interessato lo stato birmano nel settembre del 2007, con le marce dei monaci contro il regime di Rangoon, filtrati dalle esperienze e dagli stati d'animo di una giornalista tv impegnata per anni sugli scenari dei grandi fatti internazionali, che in “una stagione di miserie cortigiane alle corti dei barbari” è confinata in una stanza vuota, dove trova l'orgoglio per diventare una corrispondente virtuale. Il volume è la cronaca puntuale e documentata di una protesta non violenta che ha commosso il mondo, che risponde ai perché del suo insuccesso e illustra la rete delle connivenze che mantengono in vita una dittatura. E' il ricordo di un reportage e di un incontro. Nei giorni vissuti a Rangoon, le atmosfere i personaggi e soprattutto lei, Aung San Suu Kyi (Premio Nobel per la pace 1991), l'icona della lotta per la democrazia, in una lunga intervista rubata. Il profilo di due donne, che per un pomeriggio intero sono riuscite a “gabbare” i generali.