MONTALCINO. Qualche giorno fa è stato presentato a Montalcino il libro “I Dolci dell’Amore – tra Eros, Gelosia e Passione” di Antonella Gigolo e Carla Massi, per le Edizioni Bonechi.
Dolci d’amore, ovvero ditelo con una torta, una ciambella o un bigné. Lo zucchero come vocabolario dei sentimenti in grado di declinare tutte le forme e le intensità delle emozioni. Anche la gelosia e la vendetta. Oltre che la passione, l’innamoramento timido, il detto-non detto, l’intrigo e la fedeltà. Perché in pasticceria la versatilità degli ingredienti ci permette di regalare forti contrasti, semplici sentire e intime seduzioni.
Pochi esempi per spiegare come nasce questo libro, fatto di mestolo e sentimenti, frusta e nostalgie, setaccio e ricordi, formine e languori.
”La mousse vuole due cucchiaini, il budino si scioglie come tocca le labbra, il biscotto di pasta frolla soddisfa e rincuora, la crostata sa di intimità familiare, la panna montata fa gioco ma istiga al lancio in faccia, il pan di spagna invita a sprofondare nella dolcezza, la crema sulle dita evoca pensieri arditi, lo squaglio di cioccolato rimanda a sogni licenziosi, il cheesecake piomba nello stomaco e sazia oltre misura. Poi – ci spiegano le autrici – c’è il dolce mignon che richiama piccoli pensieri, piccoli passi, timidezze e ardimenti che devono ancora svilupparsi, c’è la citazione esotica che mischia tè, farina e uova, c’è la ciambellina apparentemente semplice che, una volta assaggiata, ti dà dipendenza. Come quella pera calda nascosta sotto una coltre di pasta morbida, come quel trionfo al cacao che dice ti amo o quella fetta carica di burro che vuole tanto, tanto tempo prima di essere digerita”.
Un modo per farsi ricordare? Un modo per dire mi sto vendicando con il guanto di velluto?
”Un modo per comunicare ad occhi chiusi, per lasciare all’altro l’interpretazione e la confessione di ciò che il dolce ha suscitato. Una lettera d’amore – continuano le due scrittrici – ma anche un gioco di sentimenti, tecnica gastronomica e un bel po’ di divertimento. Già, la tecnica gastronomica. Non a caso è stata scelta la pasticceria. Questa esiste perché esiste l’equilibrio, l’alchimia, la chimica, la proporzione e la correttezza delle dosi. Un errore e il dolce viene male: perde colore, non lievita, si presenta come un mosaico non armonico di sapori, delude, lascia il desiderio insoddisfatto. Proprio come l’amore, l’innamoramento non corrisposto, la lite e il sospetto. Solo un giusto mescolare degli ingredienti, dunque, può permettere di creare una torta, un segreto di zucchero, una fantasia di crema. Apparentemente appaganti perché dolci ma intimamente irritanti se non soddisfano i nostri desideri e le nostre aspettative”.
La peccaminosità della pasticceria, d’altronde, possiamo sovrapporla a quella di un amore difficile come la ruvidezza di un castagnaccio è paragonabile ad un legame che non si logora neppure se, in casa, hai solo un pugno di farina. “Per tutto questo e per tutto quello che scopriremo insieme abbiamo deciso di tuffarci nei sentimenti e portare con noi l’attrezzeria che il mondo dei dolci ci regala. Per raccontare un’emozione, per ironizzare su questa, per dirlo con le parole che non riusciamo a trovare. Né lui, né lei. Abbiamo scelto concludono Antonella e Carla – passioni comuni, situazioni in cui ognuno si può ritrovare, dalla paura a svelarsi al fantasma della gelosia, e le abbiamo avvicinate ai sapori più intensi dei dolci. Avvicinamenti cauti o azzardati, similitudini in grado di trasferire attraverso la vista, il gusto e il tatto quello che si agita tra cuore e cervello. Lavorando sui sapori, i rimandi di emozioni, le semplici dichiarazioni, i giochi permessi e quelli proibiti. Per dirsi ti amo e gustare insieme una morbida torta, una soffice meringa, un cedevole budino, un tenero pasticcino, una sfogliatella, uno spumone, un sogno di marmellata, un ricciolo di panna, una crema delicata”.
Quando lo zucchero "trasmette sentimenti". Un libro racconta
di Roberto Cappelli