CHIANCIANO TERME. “Se mi cadesse un aereo sulla testa”: è questo il titolo dell’ultimo libro di Giuseppe Martorana, giornalista-scrittore, responsabile della redazione del Giornale di Sicilia a Caltanissetta. La prima presentazione al pubblico di Terme di Chianciano mercoledì (24 settembre) alle ore 10 nel Parco Acquasanta di Terme di Chianciano. A presentare il libro del collega, Stefano Bisi, caporedattore del “Corriere di Siena”.
Un libro (Edizioni Lussografica, 168 pagine, 14 euro) nel quale si tenta di delineare la figura del giornalista cosiddetto di “periferia”, tracciandone le difficoltà, ma anche le soddisfazioni e le gratificazioni (poche per la verità). E' anche una raccolta di articoli, non cronologici, ma dettati dal cuore e dalla passione per il lavoro di cronista. Articoli scritti, come li definisce l’autore, in una “terra disgraziata”, ma che potrebbero essere avvenuti in ogni parte del mondo. “Quando si scrive di morte – afferma Martorana – non c’è differenza. La morte è uguale dappertutto da Gela a New York, all'Iraq”.
“Se mi cadesse un aereo sulla testa” è anche la descrizione di un periodo storico particolare, dove si intrecciano tragedie, ma anche aspetti positivi del vivere quotidiano. Dove si parla di stragi, ma anche di successi. Dove si parla di sconfitte ma anche di speranza.
Negli anni scorsi Giuseppe Martorana ha anche pubblicato “Così ho tradito Cosa Nostra”; “Leonardo Messina, la carriera di un uomo d’onore” e “ Totò Riina, trent’anni di sangue da Corleone ai vertici di Cosa nostra”. Quest’ultimo libro con la prefazione del giudice Antonino Caponnetto.
L’autore è stato anche insignito dei premi giornalistici “Mario Francese”, “Sabucina” e “Castello di Pietrarossa”. Per diversi anni è stato cronista di nera e giudiziaria. Per conto del Giornale di Sicilia ha seguito i più importanti processi di mafia: strage Capaci, strage di via d’Amelio, strage Chinnici, uccisione dei giudici Saetta e Livatino.