SIENA. Contributo senese nella pubblicazione sui tumori appena edita dalla World Health Organization. Il secondo volume della serie, dal titolo “WHO classification of tumors of haematopoietic and lymphoid tissue”, contiene infatti due capitoli, dedicati al linfoma di Burkitt e al linfoma B-cell, redatti dal professor Lorenzo Leoncini, docente della facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Siena. La serie di volumi della “World Health Organization” è dedicata alla classificazione delle varie tipologie di tumori umani, stilata in base a standard internazionali, e rappresenta una guida di riferimento per medici di tutto il mondo, in particolare per oncologi e patologi.
Il professor Leoncini è fortemente impegnato da molti anni nello studio del linfoma di Burkitt, una forma tumorale così chiamata dal nome dello scienziato che 50 anni fa, in Uganda, identificò la malattia, e che è presente in molti paesi del mondo con una bassa incidenza e un alto tasso di curabilità. In Africa la patologia si presenta in una variante endemica, correlata anche a fattori climatici, che si localizza soprattutto sulla mandibola ed è la causa di morte per molti pazienti, soprattutto bambini.
Per seguire il proprio lavoro sul linfoma di Burkitt il professor Leoncini svolge gran parte della propria attività medica e di ricerca in paesi africani, in particolar modo in Uganda. Nei prossimi giorni sarà infatti a Mombasa, per partecipare a un congresso della Società di patologia dell'est e sud Africa, e in seguito nel nord dell'Uganda, al Lacor Hospital, per seguire lo sviluppo del progetto dell'ONG “Patologi oltre frontiera”, di cui è coordinatore, che prevede la formazione di personale locale e l'allestimento di un laboratorio di patologia collegati a progetti di ricerca.