SIENA. “L’ultima trasmissione della notte”. E’ questo il titolo del libro del giornalista Daniele Magrini presentato nei giorni scorsi presso la Fortezza Medicea nell’ambito delle iniziative della seconda Festa provinciale del Pd senese.
A presentare il romanzo, Giuseppe Bonura, presidente dell’Associazione Culturale Macondo. Dall’iniziativa è emersa una riflessione sulla società e sulla scrittura, sulla profonda crisi sociale e sul rischio della solitudine, nel suo senso più profondo. Eppure l’opera di Magrini, come lo stesso autore ha affermato “è un romanzo che racconta i problemi con speranza, non astratta o vaga, ma umana e concreta, che segue poi da una riflessione sulla società”.
A presentare il romanzo, Giuseppe Bonura, presidente dell’Associazione Culturale Macondo. Dall’iniziativa è emersa una riflessione sulla società e sulla scrittura, sulla profonda crisi sociale e sul rischio della solitudine, nel suo senso più profondo. Eppure l’opera di Magrini, come lo stesso autore ha affermato “è un romanzo che racconta i problemi con speranza, non astratta o vaga, ma umana e concreta, che segue poi da una riflessione sulla società”.
“Quando il Pd mi ha proposto di presentare questo romanzo – ha detto Bonura – ho accettato subito, è infatti uno di quei piccoli rari libri in cui con la semplicità delle parole, senza artifici barocchi, si affrontano temi quali l’amore, la crisi sociale ed economica, il processo culturalmente ‘anestetizzante’ della televisione. E si affrontano con la parole dell’autore del libro e con le numerosissime citazioni presenti nel testo, tratte da politici quali Kennedy e Obama sino a scrittori contemporanei come Erri De Luca: il libro è anche un’antologia umana e poetica, in un certo senso. È un romanzo che ricorda qualcosa di Tobino, e che ha appreso la lezione del poeta Umberto Saba, quando scriveva: ‘ai poeti resta da fare la poesia onesta’. Ecco, L’ultima trasmissione della notte è, in questo senso, un libro onesto. Il libro – ha concluso Bonura – ha già avuto un primo effetto, a giudicare dalle domande del pubblico: l’impegno civile della scrittura può essere visto, e può essere davvero, una della chiavi culturali e sociali con cui uscire dalla crisi generale del Paese.