
"Entrando in una farmacia – scrive nell'introduzione del libro il presidente della Fondazione Mps, Mancini – l'approccio è tra l'attesa quasi miracolistica di un rimedio a tutti i costi per i nostri problemi di salute e l'affascinante avventura in un mondo che rievoca antiche arti alchemiche o, con maggiore concretezza, la ponderata sapienza degli speziali. Erbe, pozioni, forse non fanno più parte del bagaglio quotidiano, ma le rievocano sovente in antichi scaffali le preziose ceramiche che si presentano sotto forma di vasi con sopra nomi ai più sconosciuti. Testimonianza di una scienza tramandata nei secoli, ma anche di un gusto artistico che mirava a creare ammirazione, soggezione, rispetto, su una clientela che doveva anche avere fiducia in quel che acquistava".
"E dunque – prosegue – la funzione ha creato il luogo, in molti casi tramandato intatto grazie a cure ed attenzioni, alcune volte attraverso vere e proprie battaglie per salvaguardarne l'integrità da assalti di anonimi franchising in una realtà economica e commerciale che ha sempre meno rispetto di tradizione e specificità. Andare dunque a ritrovare quelle farmacie che hanno conservato tale peculiarietà a dispetto spesso di tutto e di tutti, ricostruirne vicende recenti e storia più antica, collocandole nel contesto urbanistico che le ha ospitate e le ospita, è un percorso intrigante. Omaggio a una professione che nelle comunità più ristrette spesso contribuiva e contribuisce ancora oggi ad inserire il farmacista tra i pochi notabili del luogo, riferimento non solo per le sue specifiche funzioni. La farmacia come opportunità anche di incontro, di scambio culturale e politico".