Busitalia, Ataf e Ctt Nord ostacolano le disposizioni della Regione. Da Ala nessun intralcio
FIRENZE. “Incomprensibile”. Così Jean Luc Laugaa, Ad di Autolinee Toscane (AT), commenta l’atteggiamento di alcune aziende sull’avvio degli audit previsto dalla Regione Toscana. I primi quattro appuntamenti si sono svolti stamani: quello ai pullman di Busitalia e al deposito Ataf di Firenze e quelli al deposito bus di Ctt Nord di Livorno e a quello di Ala a Pian di Scò. Ingresso impedito a Firenze da parte di Busitalia e Ataf spa. Aperti i cancelli del deposito bus a Livorno e quelli a Pian di Scò.
L’ing. Stefano Bonora di Busitalia ha accolto la delegazione di tecnici di AT e dei rappresentanti della Regione che si è presentata ai cancelli del deposito di Via del Romito per svolgere, come previsto dal cronoprogramma della Regione, l’audit per verificare lo stato dei beni mobili e immobili ed acquisire tutte le informazioni necessarie al passaggio della gestione, a seguito dell’aggiudicazione definitiva della gara sul Tpl.
Quella di BusiItalia é stata un’accoglienza cortese a cui però ha fatto seguito una totale indisponibilità a procedere alle previste verifiche su immobili, bus e personale. Una indisponibilità motivata con questioni di merito e di metodo. Rispetto al merito l’ing. Bonora è stato subito chiaro: fino a quando non ci sarà un pronunciamento del Tar non possiamo avviare nessun audit, dimenticandosi che l’aggiudicazione definitiva è ad oggi pienamente valida. Sollevati problemi anche sulle questioni di metodo: non c’è alcuna volontà di ostacolare l’attività di verifica, ma l’accesso alle informazioni richiede – sempre secondo Busitalia e diversamente da quel che altri gestori uscenti pensano – un lavoro complesso, difficile e oneroso che richiede la messa a punto di un calendario da concordare, sempre dopo il pronunciamento del Tar.
Nulla di fatto anche per l’audit presso il deposito di Ataf (di proprietà del Comune di Firenze) di Viale dei Mille. I rappresentati della proprietà infatti non si sono presentati all’incontro con AT, nonostante l’invito della Regione e la conferma della presenza della delegazione di AT.
“In questo modo – commenta ancora Laugaa – si finisce per sbarrare il percorso che precede il passaggio della gestione del servizio dagli attuali gestori ad AT. Abbiamo vinto la gara, ma incontriamo continui ostacoli nelle attività preventive all’avvio del servizio. Insomma, tra attese e rinvii si prolungano i tempi, con effetti negativi per tutti”. Ritardare l’avvio del nuovo servizio significa infatti produrre un danno per la comunità toscana. Gli utenti dovranno continuare subire i disservizi, verranno rinviati gli investimenti che AT si è impegnata a fare (563 milioni di euro, di cui 212 destinati all’acquisto dei bus, dei depositi e officine, altri 300 per l’acquisto di nuovi bus e 51 per le nuove tecnologie), e la Regione sarà costretta a spendere 8 milioni in più all’anno per il servizio del Tpl.
Comportamento diverso per gli altri due audit previsti, sempre per oggi, dal cronoprogramma della Regione. Si è infatti svolto il sopralluogo dei tecnici di AT presso il deposito di Ctt Nord a Livorno e presso il deposito di Ala (una delle 10 piccole aziende di trasporto pubblico locale) a Pian di Scò.
A Livorno il responsabile della manutenzione mezzi di Ctt Nord, ing. Emiliano Cipriani, ha informato la delegazione di AT che per la verifica degli immobili non di proprietà dell’azienda (il deposito di Livorno è di proprietà del Comune) non sussistono problemi e si può procedere, mentre per i bus, le attrezzature e la documentazione occorre un’ulteriore e dettagliata richiesta indicando tempi, orari e modalità. Ma AT ha già fatto tutto questo, il 24 marzo e il 6 aprile. In sostanza viene consentita la verifica solo su tutto ciò che non è di proprietà diretta di Ctt. Si è svolto invece del tutto regolarmente il sopralluogo dei tecnici di AT presso il deposito bus di proprietà di Ala.
“Il mancato rispetto del cronoprogramma predisposto dalla Regione da parte dei principali gestori di Mobit – conclude Laugaa, Amministratore delegato di AT – oltre che incomprensibile è anche grave. Contrasta con le regole della gara ed impedisce il regolare svolgimento di tutte le attività necessarie all’acquisizione dei beni per l’avvio del servizio, così come previsto anche dagli impegni sottoscritti dai gestori uscenti. Incomprensibili, perché queste attività preventive non recano alcun danno a nessuno, rispettano le procedure dettate dal bando di gara oltre che dalle norme in vigore e dagli impegni assunti. Mentre gli ostruzionismi dei gestori uscenti provocano solo ritardi sugli effetti positivi della gara”.