Con la situazione di stallo si stanno concretizzando riduzioni di attività per le ditte appaltatrici
FIRENZE. Dal Coordinamento Geotermico FILCTEM – CGIL riceviamo e pubblichiamo.
“Il 14 marzo si è svolta a Larderello la riunione del Coordinamento regionale geotermico FILCTEM. Alla riunione, oltre ai rappresentanti dei lavoratori delle tre province (Pisa, Grosseto e Siena) hanno partecipato il segretario generale della Filctem Toscana, il responsabile del settore elettrico della Segreteria Regionale e le Segreterie provinciali.
La relazione ha effettuato una panoramica sui momenti recenti più significativi a livello sindacale (in ordine temporale l’invio alla parte datoriale della piattaforma unitaria per il rinnovo del CCNL degli elettrici scaduto nel 2018, la conclusione del XVIII° congresso della CGIL conclusasi con l’elezione di Maurizio Landini a segretario generale della CGIL, la grande manifestazione unitaria CGIL-CISL-UIL del 9 febbraio scorso a Roma per chiedere al governo di ascoltare le rivendicazioni sindacali su temi come lavoro, investimenti, fisco, pensioni…). In particolare è stato ricordato lo sciopero del 17 dicembre 2018 che per il settore elettrico vedeva i temi dell’articolo 177 del codice egli appalti e degli incentivi alla geotermia. A tal proposito sul fronte dell’art 177 (che dopo l’interpretazione di ANAC ed il parere del Consiglio di Stato avrebbe costretto l’intero Gruppo Enel ad appaltare l’80% della propria attività e nella migliore ipotesi ceder a terzi il corrispondente personale dipendente) si può registrare un primo positivo risultato ottenuto al tavolo sindacale, ovvero la proroga a fine anno (che sarà contenuta del c.d. “decreto sblocca cantieri”) in attesa di un riesame di merito della formulazione dell’articolo.
Dopo queste premesse è stata focalizzata l’attenzione sulla situazione della geotermia, in conseguenza della sua esclusione dall’incentivazione prevista per le energie rinnovabili da parte dell’attuale governo. Alla positività della legge regionale sulla geotermia, approvata nel mese di febbraio (che fissa punti fermi e importanti su riduzione emissioni e impatto ambientale e su ricadute economiche in termini di uso del calore e della CO2), dell’apertura promessa dal Ministero dello Sviluppo Economico sul reinserimento della geotermia nel decreto incentivi FER2 e dell’incontro fissato per il 27 marzo al MISE tra il sottosegretario Crippa, il governatore della Toscana Rossi e due sindaci dell’area geotermica, si contrappone il pessimismo per l’esito di questo incontro e la definizione del FER2 in favore della geotermia tradizionale e per le incertezze sulla firma del protocollo di intesa tra Enel, Regione e Enti locali. Data la situazione di stallo si stanno purtroppo già concretizzando riduzioni di attività per le ditte appaltatrici. Unico dato parzialmente positivo di questi giorni, 12 assunzioni in Enel che per ora mantiene a fatica gli impegni con noi presi di garantire il turn-over per le fuoriuscite per Art. 4 legge Fornero. Le attuali assunzioni vanno ad aggiungersi alle 10 effettuate a Novembre u.s.
A livello sindacale sono state coinvolte su questo tema tutte le categorie interessate, dai territori fino a livello regionale e nazionale. Nel documento politico prodotto nel congresso regionale della CGIL è stato precisato: L’economia circolare vive anche di fonti energetiche rinnovabili come le geotermiche, la CGIL Toscana ne ribadisce l’importanza e rivendica verso il Governo il mantenimento degli incentivi per il settore. E’ confermato l’impegno della CGIL in difesa della geotermia; il 4 febbraio scorso un nostro delegato ha incontrato a Pisa il Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini a cui ha consegnato un’informativa sulla realtà dei territori geotermici. A livello nazionale unitariamente è stato richiesto un incontro ai massimi vertici ENEL per chiarire le vere intenzioni dell’Azienda, e soprattutto i programmi di investimento immediati e di prospettiva.
Dalla discussione è emersa la necessità di attivarsi da subito verso due direzioni: andare quanto prima alla costruzione di una vertenza di zona unitaria che comprenda tutte le categorie lavorative che insistono in Val di Cecina per cercare di mettere insieme gli interessi comuni dei lavoratori sia interni ad Enel che in appalto ma anche di quelli che non hanno contatti diretti perché è comunque a rischio il futuro della zona intera; in parallelo la realizzazione di un seminario con al centro il lavoro, l’ambiente e lo sviluppo, con l’obiettivo di far conoscere la geotermia sotto un punto di vista tecnico, ma anche scientifico, sanitario e naturalmente sindacale, da svolgersi al di fuori della zona tradizionale con preferenza in una sede universitaria.
A conclusione dell’incontro, in base a quanto previsto dallo statuto della CGIL, è stato nominato Andrea Regoli come nuovo coordinatore per l’area di Larderello dal momento che Monia Neri ha deciso di impegnarsi politicamente alle prossime elezioni amministrative; a lei il nostro più sentito ringraziamento per il lavoro svolto ed un augurio per il nuovo percorso intrapreso.
In ultimo, mentre scriviamo questo comunicato, registriamo purtroppo sulla stampa alcune prese di posizione di esponenti del Movimento Geotermia SI, che giudicano negativamente l’atteggiamento del Sindacato in questi ultimi mesi. Noi consideriamo il Movimento Geotermia SI un eccezionale strumento di promozione e difesa della risorsa geotermica ma come è normale che sia risponde a dinamiche interne completamente diverse da quelle di un sindacato o quantomeno della CGIL. Per questo, con chiarezza, lo abbiamo appoggiato e sostenuto rispettandolo nelle proprie decisioni partecipando alle iniziative anche in modo fattivo ma senza mai entrare nel merito delle proprie determinazioni. Gradiremmo lo stesso rispetto nei nostri confronti visto che, come è ormai evidente, il problema richiede uno sforzo comune e soprattutto duraturo.