Piccinni ha illustrato l'ambizioso progetto, che mira ad un "sapere alto"
di Max Brod
SIENA. L’idea è quella di un progetto ambizioso che possa riportare virtualmente tutte le opere del gotico senese, attualmente sparse per il mondo, in un’unica sede virtuale: si chiama Senae virGO, ed è la proposta presentata questa mattina – al Palazzo San Galgano – dalla professoressa Gabriella Piccinni, direttrice del dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena e membro del Comitato Scientifico di Siena CEC2019.
“Sfruttando la forza evocativa del gotico, vorremmo proporci come laboratorio nel quale si possa mettere a punto un progetto in cui i tre ruoli dell’Università possano viaggiare insieme: ricerca, didattica e formazione”. Così la Piccinni sintetizza l’idea che dovrebbe svilupparsi a partire dai tre luoghi-simbolo della città: il Duomo, Piazza del Campo e Palazzo Pubblico, che si andrebbero a ricostruire virtualmente, con l’aiuto dei “droni” (mezzi volanti in grado di scansionare gli edifici). Una volta ricostruiti – ripercorrendo le loro fattezze nelle varie epoche storiche – gli edifici verrebbero poi allestiti con le opere gotiche senesi, “recuperate” (sempre virtualmente) dai più importanti musei del mondo.
La giornata di presentazione vera e propria sarà il 12 dicembre, durante “Innovare senza tradire”: l’evento che si svolgerà tra l’Auditorium Santa Chiara e la Sala del Mappamondo – alla presenza del rettore dell’Università Riccaboni e del Sindaco Valentini – che vedrà coinvolti esperti del mondo museale e culturale di caratura internazionale, una vera e propria “rete” di contatti di spessore che il Dipartimento vuole “mettere a servizio della Città”. Spiccano infatti tra i relatori Dominique Thiebaut, conservatrice del Louvre, Richard Hodges, presidente della American University of Rome, Marina Bernasconi Reusser dell’Università di Friburgo e Sofia Pescarin, impegnata nella realizzazione di musei virtuali a livello europeo.
La professoressa Piccinni si addentra poi nell’animo del progetto: “Sembra che passando per l’i-phone tutto diventi più banale, ma noi vogliamo democratizzare un sapere più alto”. Lo scopo infatti, è quello di creare un ambiente di alto livello culturale, non un “banale” museo virtuale, ma una piazza comune dove si possa usufruire di conoscenze approfondite, messe in campo dall’unione di tecnologia e sapere; non a caso il progetto coinvolgerebbe laureati in Lettere, ma anche in Ingegneria.
VirGO, che sta per “Gotico Virtuale”, avrebbe bisogno di almeno 6 anni per la sua realizzazione, che avverrebbe inevitabilmente a stralci. Per i fondi necessari, la Piccinni annuncia la partecipazione a bandi europei, ma conta molto anche sul progetto di Siena Capitale della Cultura: “Questo può essere uno dei più nuovi e interessanti contributi che il mondo universitario può dare a Siena e alla candidatura della città a Capitale Europea della Cultura 2019”.
Proprio in merito alle intenzioni di entrare nel progetto di Siena CEC2019, chiediamo alla professoressa se il suo ruolo di membro del Comitato Scientifico non rappresenti una sorta di “conflitto d’interessi” rispetto alla sua posizione di promotrice del progetto (che la stessa commissione di cui fa parte, valuterà). La sua risposta è chiara: “Non c’è alcun conflitto. Sono stata chiamata all’interno della commissione come esperta che dà un parere sui progetti. Una commissione nella quale ognuno ha proposto la sua idea. Ma io non prenderò soldi per questo.”