Nessuna negazione (o riduzione) della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano espressa durante l’iniziativa
SIENA. Il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università per Stranieri di Siena esprime preoccupazione per il clima di falsificazione e per l’aggressività di ispirazione talvolta perfino neo-fascista che hanno circondato la giornata di studio – di carattere scientifico e problematico – organizzata presso l’Ateneo il 9 febbraio scorso sul tema “Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del giorno del ricordo”.
Nessuna negazione (o riduzione) della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano si è espressa durante l’iniziativa, contrariamente a quanto affermato da alcune forze politiche e da alcuni organi di informazione, che hanno anteposto polemiche pregiudiziali al debito rispetto dei fatti. Si è invece tentata una riflessione autorevole e attenta sul contesto e i modi in cui è avvenuta la recente valorizzazione esemplare di quegli episodi tragici rispetto ai molti altri che hanno segnato gli anni della seconda guerra mondiale. Non dovrebbe dunque essere questa libera iniziativa scientifica a destare indignazione e stupore, ma l’egemonia di forze politiche che strumentalizzano quegli eventi tragici per rilegittimare una visione nazionalista e revanscista di quegli stessi fatti, la sudditanza di parte della stampa a questo processo insidioso, la contestazione della libertà di ricerca e di riflessione storica che, nel rispetto delle leggi e del proprio mandato costituzionale, si svolge in una Università della Repubblica.
Il Dipartimento di Studi umanistici condanna in particolare le azioni intimidatorie che si sono svolte il 9 e il 10 febbraio scorsi di fronte alla sua sede didattica, in una piazza intitolata a un martire del fascismo, Carlo Rosselli, e invita le Istituzioni, le persone e le organizzazioni che si riconoscono nei valori democratici e antifascisti a prendere le distanze da esse.