SIENA. Da ANPI, ARCI, CGIL Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Ci risiamo, adesso basta. Non sappiamo cosa serva ancora alla nostra società per rimettere in moto gli anticorpi democratici che da troppo tempo ed in troppi segmenti del nostro Paese sono stati rinchiusi in un cassetto. Anni di faciloneria che hanno sdoganato atti e terminologie che oggi ci sbattono in faccia il proprio prodotto: non è folklore e neanche libertà di pensiero, è reato, è fascismo, è tentativo di sovvertire l’ordine democratico, è negazionismo.
Fa orrore pensare che un docente della nostra università, nella materia che segna di più la formazione del pensiero dei giovani, abbia idee filo-naziste e diffonda fandonie. La shoah fu una passeggiata di salute? Le persecuzioni politiche erano libertà di pensiero? Le Camere del Lavoro incendiate erano relazioni sindacali?
Non è più tollerabile voltarsi dall’altra parte, fare gli indifferenti, la società tutta deve reagire ed è giunta l’ora che la politica e la Magistratura provvedano a fermare quest’onda nera nel rispetto dei dettami antifascisti della nostra Costituzione”.