Auspichiamo che, insieme ai Sindaci di Buonconvento e Murlo, il primo cittadino di Monteroni assuma una decisa iniziativa per accelerare la procedura di assegnazione del bene
MONTERONI D’ARBIA – Ci associamo alle preoccupazioni dell’Arci e della sua Presidentessa Serenella Pallecchi su Suvignano. Di più: è nostro fondato timore che la vendita sia già iniziata, con la possibilità concreta che il bene possa essere riacquistato dalla Mafia. Voci ricorrenti tra gli operatori del mondo agricolo indicano come ormai prossima l’intenzione della gestione commissariale di dismettere alcuni poderi e appezzamenti di terreno, al fine di poter far fronte a debiti accumulati da essa stessa negli ultimi anni. E le nuove norme varate da Salvini non fanno che accelerare questo timore.
Pertanto chiediamo che il Sindaco di Monteroni d’Arbia, si mobiliti per scongiurare questa evenienza. Dunque, speriamo che la sua azione sulla tenuta non resti quella di aver accompagnato il Ministro a fare il celebre bagno: deve intervenire urgentemente nelle sedi opportune per fermare lo smembramento dell’azienda. Auspichiamo che, insieme ai Sindaci di Buonconvento e Murlo, il primo cittadino di Monteroni assuma una decisa iniziativa per accelerare la procedura di assegnazione del bene a Comuni e Regione, anche riattivano il protocollo di intesa con il Ministero dell’agricoltura, se questo è in grado di produrre effetti concreti.
La gestione commissariale di oltre 25 anni necessita di essere assolutamente superata: ci sono debiti e per troppo tempo si sono rimandati investimenti e manutenzioni sul patrimonio esistente. L’azienda è un patrimonio di questo territorio, ma non è stata sottratta alla Mafia per affidarla ad una cattiva amministrazione fino al punto di intaccarne il patrimonio. Men che meno è stata confiscata perché ad un grande interesse criminale si sostituiscano piccoli e molteplici interessi. Per questo riteniamo che Suvignano abbia bisogno di essere rilanciata, e non smembrata attraverso vendite a trattativa privata senza nessuna trasparenza e garanzia di concorrenzialità.