La scultura rappresenza un omaggio al lavoro. La strada è stata intitolata ai caduti sul lavoro e a Mario Trefoloni
MURLO. Un corteo di cittadini aperto dalla musica della Filarmonica G. Puccini di Monteroni d’Arbia, l’inaugurazione di un monumento e l’intitolazione di una strada ai caduti sul lavoro. In estrema sintesi sono state queste le iniziative scelte dal Comune di Murlo per celebrare la Festa dei Lavoratori. Il corteo, partito dal Comune, ha sfilato lungo le vie della città fino ad arrivare alla rotatoria di accesso a Vescovado di Murlo dove il sindaco Fabiola Parenti ha inaugurato l’opera d’arte realizzata da Graziano Bernini. La scultura, realizzata con una base in travertino, una struttura in acciaio che regge un globo cubico in rame e bronzo, rappresenta un omaggio al lavoro e in particolar modo ai lavoratori dei campi, ma anche delle miniere che, nel tempo, hanno caratterizzano l’economia e lo sviluppo del territorio di Murlo. A rendere unica l’opera di Bernini (oltre alla struttura che ricorda un fulmine) sono i dettagli impressi sulla sommità che raffigurano, senza però completarli così da dare al monumento un senso di vita e movimento, i tipici strumenti del lavoro dei campi come un trattore o del lavoro della miniera come un elmetto. Il monumento è stato descritto e presentato dall’onorevole Roberto Barzanti
All’inaugurazione del monumento è seguita l’intitolazione di una strada ai “caduti sul lavoro” e a “Mario Trefoloni” persona molto nota e amata da tutta la cittadinanza di Murlo. A scoprire il telo della nuova sono stati i figli che, emozionati, non hanno potuto nascondere la commozione per il riconoscimento ricevuto.
“E’ stata veramente Festa dei Lavoratori emozionante – commenta il sindaco di Murlo Fabiola Parenti – il tema scelto quest’anno, ovvero la sicurezza nel mondo del lavoro, è un tema di assoluta attualità e priorità che non può più essere ignorato o sottovalutato perché in ballo ci sono le vite dei nostri cari che non possono rischiare di non tornare a casa in nome del profitto o dell’assenza di regole. La stabilità del lavoro, la sicurezza, il riconoscimento dei meriti devono tornare ad essere pilastri della nostra nazione proprio come i padri costituenti avevano indicato nel primo articolo della Carta Costituzionale.
Il ringraziamento per la riuscita del nostro primo maggio non può che andare a tutte le persone che hanno partecipato e in particolare a Graziano Bernini per aver realizzato un’opera d’arte di straordinaria bellezza, alla famiglia Trefoloni per l’attaccamento da sempre dimostrato nei confronti della nostra cittadina, alla Filarmonica G. Puccini di Monteroni d’Arbia e ai sindacati per aver organizzato una manifestazione che siamo certi proseguirà negli anni. ”
Al termine della doppia inaugurazione a preso la parola, per i sindacati CGIL, CISL e UIL, Simone Arcuri (nome e cognome). Al termine della giornata il corteo è tornato di fronte al palazzo comunale dove la Filarmonica di Monteroni d’Arbia ha chiuso la giornata suonando l’Inno dei Lavoratori.