Claudia Ponzi ha realizzato l’opera che sarà installata a Petroio
PETROIO (TREQUANDA – SIENA) – Piazza Padelle, a Petroio, è il nome dall’origine incerta che ha stimolato la creatività della giovane artista Claudia Ponzi. La quale ha utilizzato la sua residenza artistica nel Senese (un progetto con il sostegno del Mibac e della Siae, con la collaborazione del Comune di Trequanda, Siena art Institute e Musei senesi) per realizzare un “monumento alla padella” tutto da vedere. L’inaugurazione, insieme ad altre realizzazioni di Claudia Ponzi, è avvenuta sabato scorso, con la presenza dell’assessore Mauro Lacagnina. L’esposizione sarà visibile all’interno del museo della terracotta in via Valgelata 10 (sabato e domenica apertura dalle 10,30 alle 13, dalle 15 alle 18. Gli altri giorni su prenotazione, tel. 340 2478220) fino a giugno 2019. Intanto, però, si pensa a collocare il “Monumento alla padella” in una posizione ben visibile, nella stessa piazza. “L’idea è affascinante – dichiara il sindaco di Trequanda Roberto Machetti – del resto la giovane artista l’ha pensata proprio per questa collocazione, interagendo con la cultura e le tradizioni locali. Non a caso il ‘Monumento alla padella’ è stato realizzato in terracotta”. Tra le ipotesi è che in questa piazza sia legata alla realizzazione di stoviglie realizzate con questo materiale atavico. Poi ce ne sono altre, ma senza nessuna certezza. Intanto il Comune ha deciso di percorrere l’iter per la collocazione definitiva nello spazio pubblico.
I lavori di Claudia Ponzi sono la comunione di più dimensioni spesso narrative che attraverso la processualità comprendono le proprie necessità e identità. L’artista, con una sensorialità che attecchisce in una pratica che va a ricercare e rivelare emozioni, prima percorre l’istintività processuale, poi procede con uno studio mentale e di ricerca, che guarda verso più direzioni. Da un lato pone lo spettatore in una relazione delicata con l’imbarazzo, ironicamente mettendo in scena elementi vibrazionali che a volte ci fanno rivivere la scoperta della sessualità. Dall’altro lato realizza sogni alla ricerca di realtà utopiche nel tentativo di capovolgere piccole dimensioni sociali nel desiderio di trasformare o raccontare sottili elementi della quotidianità. La performance si compone di un carattere sia costruito che spontaneo poiché analizza non solo l’azione dell’artista ma anche la modalità con cui il corpo del pubblico si relaziona, s’immerge e a volte si mimetizza all’interno dello spazio architettonico e in relazione alle opere stesse. La sottile dimensione narrativa gioca in uno spazio tra infanzia ludica e sessualità componendo dichiarazioni d’amore, rivolte a una collettività attraverso: la performance, il video, la fotografia e il disegno.