di Fabrizio Pinzuti
AMIATA. Stringata ma puntuale la replica dell’arcidossino Carlo Innocenti alle osservazioni del responsabile per la geotermia di Enel Green Power Massimo Montemaggi sulle emissioni dell’attività geotermica e sui loro riverberi su ambiente e territorio. Facendo una specie di resoconto sugli appunti mossi alla geotermia e partendo dall’interferenza con le falde acquifere il dirigente del colosso dell’energia aveva annotato.
«I pozzi hanno tre rivestimenti di acciaio e cemento e sull’Amiata non solo le perforazioni sono lontane dalle falde ma se ci fosse un contatto tra la falda idropotabile, che è a 200 metri di profondità, e quella più bassa, dove arrivano i nostri pozzi, verrebbe meno il fenomeno geotermico, perché l’acqua superficiale raffredderebbe quella sottostante. Infine, il tracciante della geotermia è il boro: se ci fossero infiltrazioni, lo si troverebbe nell’acqua. E non c’è». Proseguendo, sulle emissioni Montemaggi aveva specificato: «L’Ipcc, cioè il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, e il protocollo di Kyoto dicono che le emissioni geotermiche non sono climalteranti. Quanto all’anidride carbonica, tutte le aree geotermiche ne emettono naturalmente più rispetto al resto della terra. La Co2 non la abbattiamo, ma va detto che è una Co2 diversa da quella derivante dalla combustione, tanto che a Pomarance la usiamo per l’industria alimentare. Il resto delle emissioni, quando costruiamo una centrale, lo concentriamo in un punto e lo abbattiamo con i nostri filtri. Di norma al 90 per cento; a Bagnore al 95 per cento». Sempre basate su osservazioni dirette le osservazioni di Montemaggi sul collegamento statisticamente certo tra gli inquinanti prodotti anche dalle centrali geotermiche e le 54 patologie, di cui diverse mortali, evidenziate nello studio svolto da Ars e CNR di Pisa: «In quello stesso studio l’Ars spiega che l’andamento delle patologie è in diminuzione in Toscana e anche nei territori geotermici. In cento anni di storia tra i nostri dipendenti non abbiamo nessuna malattia professionale di questo tipo. Va anche detto che nel dopoguerra l’Amiata è stato il più grande produttore mondiale di mercurio». Sulla base di prove empiriche poggia anche la spiegazione di Montemaggi sull’inesistenza di una connessione tra geotermia e sismicità indotta: «Siamo qui in Amiata da 60 anni e non abbiamo mai registrato sismicità indotta da noi con valori superiori a 1-1,5 della scala Mercalli. Quel che voglio dire è semplice: se oggi Enel avesse la minima percezione di creare un danno all’ambiente chiuderebbe subito tutto. Per noi vale molto di più l’immagine della nostra azienda nel campo delle rinnovabili: figuriamoci se si vogliono correre rischi».
“Abbattimento del 95%? Replica Innocenti su dati tecnico-scientifici riguardo alle emissioni. “L’AMIS tratta esclusivamente la corrente di processo della linea degli incondensabili, estratta dal condensatore a miscela mediante i compressori. All’emissione della centrale concorre anche la corrente di processo dell’aeriforme della torre, sulla quale il dispositivo AMIS non interviene. Anche in presenza di AMIS, l’aeriforme della torre conserva pressoché inalterato il contenuto dei H2S e Hg, divenendo così l’emissione residua di acido solfidrico e di mercurio delle CGTE in assetto con AMIS. In base a ciò, è opportuno considerare anche un’efficienza dell’AMIS riguardo all’emissione complessiva della centrale. I valori di efficienza media globale, ossia riferita alla emissione totale della centrale, riscontrati con i controlli ARPAT risultano per l’acido solfidrico pari all’82 – 85 % e per il mercurio pari al 50 – 60 %”.