Interrogazione del Capogruppo regionale di FI: "In Toscana il comparto è volano economico imprescindibile. Siamo la sola regione a fare alta entalplia con 3mila occupati"
FIRENZE. «Pretendere certezze sulla reintroduzione degli incentivi per la geotermia tra le fonti di energia rinnovabile da cui il governo l’ha esclusa con decreto Fer1, onde evitare ripercussioni gravissime per il tessuto economico e occupazionale della Toscana»: è quanto chiede alla Regione il Capogruppo di Forza Italia Consiglio regionale Maurizio Marchetti, autore di un’interrogazione a risposta scritta sull’argomento. «L’esclusione dal decreto ministeriale Fer1 e la vaghezza di prospettiva – spiega – rischiano di compromettere un settore importante per lo sviluppo della Toscana. Siamo la sola regione dove si svolge attività geotermoelettrica ad alta entalpia tra le province di Pisa, Grosseto e Siena. Sedici i comuni geotermici, ovvero Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castel del Piano, Castelnuovo Val di Cecina, Chiusdino, Montecatini Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Montieri, Piancastagnaio, Pomarance, Radicofani, Radicondoli, Roccalbegna, San Casciano dei Bagni, Santa Fiora». In questi territori l’attività è uno scrigno occupazionale importante: «Sono circa 3mila – si legge nell’atto del Capogruppo di Forza Italia – i posti di lavoro, tra diretti e indotto, con le prospettive di creazione di due occupati in più ogni nuovo MegaWatt di potenza installata grazie ai nuovi impianti». A ciò si aggiunge il sistema dei servizi turistici collegato alla fonte energetica e, complessivamente, una serie di riflessi virtuosi per le aree interessate.
«La remunerazione dell’incentivo statale in Toscana – scrive ancora Marchetti nell’interrogazione attingendo il dato dall’Osservatorio economico dell’Alta Val di Cecina – arriva a circa 100 milioni l’anno e la ricaduta in termini di royalties per il territorio è circa il 30%». La recente legge regionale, la 7 dello scorso febbraio, «ha lo scopo di coniugare gli aspetti ambientali dello sfruttamento della risorsa allo sviluppo economico ed occupazionale dei territori interessati dall’attività geotermica» e va da sé che l’esclusione dagli incentivi farebbe sentire forte e chiaro il contraccolpo soprattutto in certe zone: «L’area grossetana – sottolinea Marchetti nel suo atto – producendo oltre il 30% dell’’energia elettrica di tutta la regione, ovvero oltre il 3% di quella nazionale, consente al territorio di beneficiare di investimenti in opere pubbliche in favore della collettività». In generale, poi: «I Comuni geotermici toscani siano stati premiati a Bruxelles per l’impegno sul fronte della geotermia e insigniti, in Trentino, del premio Klimaenergy Award per le politiche energetiche».
Si tratta insomma di un autentico patrimonio e va preservato. L’occasione per ribadirlo potrebbe essere il 21 marzo prossimo, quando a Roma il governatore Rossi è stato invitato «dal sottosegretario allo Sviluppo economico a un incontro […] senza la presenza degli amministratori locali che stanno protestando contro questa scelta dannosa per l’economia locale». In quella sede Marchetti sollecita la Regione a «rappresentare al Governo le istanze dei territori e difendere gli interessi dei toscani da una scelta che sarebbe foriera di numerose criticità», ma prima Forza Italia domanda alla Regione se intenda «consentire agli amministratori locali di essere presenti al tavolo per la geotermia per difendere gli interessi dei lavoratori, degli imprenditori e dell’economia locale». Complessivamente l’invito è a chiedere chiarimenti di prospettiva al governo sulle proprie intenzioni «e certezze sulla reintroduzione degli incentivi per la geotermia».